La maggior parte dei libri islandesi viene pubblicata a ottobre e novembre. Il risultato è che fino a Natale i media subiscono un’inondazione di pubblicità relativa ai libri, e in librerie, caffè, bar, biblioteche, biblioteche, scuole e attività commerciali si svolge un gran numero di letture e incontri letterari. Ad esempio, è frequente l’usanza di prenotare una lettura d’autore per le celebrazioni natalizie nei luoghi di lavoro. Sull’onda di questo grande entusiasmo, gli islandesi celebrano un meraviglioso rito dal nome impronunciabile: Jólabókaflód, che consiste nel regalare libri per poi leggerli la vigilia di Natale e il giorno stesso.
Regalare libri è simbolo di affetto e attenzione
La tradizione dello Jólabókaflód risale alla Seconda Guerra Mondiale, quando le severe restrizioni patrimoniali costrinsero a diminuire l’importazione di regali in Islanda. Tuttavia, le restrizioni imposte sull’importazione della carta erano meno severe, per cui i libri si sono rivelati un perfetto regalo di Natale. Da allora, gli islandesi hanno mantenuto viva questa abitudine.
Il “diluvio dei libri di Natale” (traduzione del nome islandese) inizia a novembre e si scatena nelle ultime settimane prima di Natale, quando tutti i libri sono già in vendita, e le case editrici e gli autori aspettano con apprensione per vedere come andranno i loro affari in questo importante periodo. Questa grande spinta delle vendite e delle pubblicazioni, alimentata dalla tradizione islandese di regalare libri a Natale, sostiene la vivace scena editoriale islandese.
Dal canto loro, i lettori islandesi attendono trepidanti la vigilia di Natale, ossia il magico momento in cui possono finalmente sdraiarsi a letto con i loro amati libri. Per questo affascinante popolo, i libri sono di fondamentale importanza e regalarne o riceverne in regalo simboleggia affetto e attenzione. Sarebbe interessante che questa bella iniziativa si diffondesse anche nel nostro Paese e magari in tutto il mondo.
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