Un team di ricercatori ha trovato un modo per biosintetizzare piccole nanoparticelle d’oro all’interno delle cellule tumorali per aiutare a ottenere immagini a raggi X e persino a distruggerle.
Gli scienziati hanno trovato un modo per far crescere nanoparticelle d’oro direttamente all’interno delle cellule tumorali in 30 minuti, il che può aiutare con l’imaging a raggi X. Le particelle possono anche essere riscaldate per uccidere i tumori.
Questa non sarebbe la prima volta che gli scienziati utilizzano nanoparticelle d’oro per combattere la crescita cancerosa. Tuttavia, fino ad ora, le tecniche erano limitate nel modo in cui sono state introdotte nel cancro. Alcuni metodi convincono le particelle ad attaccarsi ai peptidi o ai globuli bianchi.
Un attacco dall’interno
Questa nuova tecnica consente la biosintesi di nanoparticelle d’oro direttamente all’interno delle cellule tumorali, un “approccio molto promettente per l’applicazione della somministrazione di farmaci“, secondo Dipanjan Pan, professore presso l’Università del Maryland, in una dichiarazione.
Il team ha sciolto le nanoparticelle d’oro in una soluzione di “polietilenglicole” per creare oro ionico – sali d’oro in un liquido. Una volta iniettate, le nanoparticelle d’oro hanno iniziato a essere generate nelle cellule tumorali durante un esperimento di laboratorio, un processo che ha richiesto solo pochi minuti. “Abbiamo sviluppato un sistema unico in cui le nanoparticelle d’oro vengono ridotte da biomolecole cellulari e sono in grado di mantenere la loro funzionalità, inclusa la capacità di guidare il cluster rimanente verso il nucleo“, ha spiegato Pan.
I ricercatori hanno dimostrato lo stesso approccio all’interno di un tumore di topo prima di distruggerlo riscaldando le nanoparticelle con un laser, un processo noto come “riparazione fototermica“. Questo metodo è molto più veloce di altri approcci e non richiede molto oro. Il trattamento può funzionare in un tempo inferiore a 30 minuti, rispetto ad altre opzioni che possono richiedere 24 ore o più.
Per Pan, “la ricerca più impegnativa davanti a noi sarà trovare nuovi metodi per produrre queste particelle con riproducibilità senza compromessi” e valutare come le nanoparticelle influenzeranno la salute umana a lungo termine.
Questo studio è stato pubblicato questo mese sulla rivista scientifica Nature Communications.