Un cratere profondo 50 metri è stato recentemente scoperto nella tundra della penisola di Yamal in Russia. Il grande cratere è stato inizialmente avvistato a luglio da una troupe televisiva che sorvolava l’area al rientro dal lavoro sul fenomeno.
Un team di scienziati del Centro russo per lo sviluppo delle terre artiche ha già fatto sapere che stanno studiando il “grande” cratere, che potrebbe essere il risultato di un’eruzione di gas che si verifica nel mezzo della tundra dello Yamal, nella Siberia nord-occidentale. È il 17° cratere di questo tipo scoperto in Siberia dal 2014.
Le “goccioline”
Questi crateri rappresentano i resti delle cosiddette “goccioline” – colline tipiche delle regioni polari – che si formano a causa dell’elevata pressione dei gas nelle camere sotterranee in condizioni di permafrost, uno strato di terreno sempre ghiacciato.
Quando questa tensione raggiunge un certo punto, una forte corrente rompe lo strato di terra e ghiaccio ghiacciato, gettandolo a centinaia di metri di distanza e lasciando una sorta di “imbuto” arrotondato al posto della collina.
In una dichiarazione, gli scienziati russi rivelano che il 17° cratere trovato è “in perfette condizioni“, il che ha permesso un’analisi dettagliata di questo fenomeno naturale che si verifica in Siberia.
Nel 2018, lo studio di un cratere simile, con una profondità massima di 52 metri e un diametro di circa 25 metri, ha aiutato gli scienziati a spiegare l’origine di questi imbuti e a smentire alcune teorie sulla loro formazione, come la caduta di un meteorite.