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Gli astronomi non hanno ancora smesso di cercare la vita oltre la Terra e hanno appena creato un nuovo metodo per trovare esopianeti abitabili, che prevede l’utilizzo della Luna come una specie di specchio gigante.

Esperti della NASA e dell’ESA hanno utilizzato il telescopio spaziale Hubble per catturare la luce riflessa dalla Luna dopo aver viaggiato nell’atmosfera terrestre durante l’eclissi lunare avvenuta tra il 20 e il 21 gennaio 2019. In pratica, studiando questo riflesso nell’atmosfera terrestre, che è abitabile, gli scienziati cercano di trovare le stesse firme chimiche su esopianeti lontani, che possono indicare altre forme di vita fino ad ora sconosciute.

 

La vita “altrove”

Quando gli scienziati parlano di pianeti “simili alla Terra”, di solito si riferiscono a mondi rocciosi della stessa dimensione del nostro pianeta e ad una certa distanza da una stella ospite per avere una temperatura abitabile.

Tuttavia, è molto più difficile vedere se questi esopianeti hanno davvero un’atmosfera o se possono essere ospitali per la vita – ed è qui che le firme chimiche cercate con lo “specchio gigante” lunare possono essere utili.

Uno degli obiettivi principali della NASA è identificare pianeti che potrebbero sostenere la vita (…). Ma come facciamo a sapere se si tratta di un pianeta abitabile o disabitato se ne vediamo uno?“, ha chiesto Allison Youngblood, uno scienziato della missione Hubble.

Ed è proprio qui che risiede l’importanza della nuova ricerca, che ha misurato la quantità di ozono presente nell’atmosfera terrestre. Individuare questa stessa firma chimica proveniente da un esopianeta, potrebbe significare che questo mondo ha un’atmosfera ricca di ossigeno che blocca la radiazione UV, proprio come la Terra.

La ricerca della vita oltre la Terra può essere resa più facile con questo studio, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati su The Astronomical Journal.