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Il possibile passaggio a una vita normale è sempre passato per alcuni aspetti fondamentali che finora non erano del tutto certi. Uno di questi riguarda la produzione degli anticorpi in chi è riuscito a sconfiggere la malattia che si porta dietro il coronavirus, il Covid-19. Da un nuovo studio arriva quella che sembra una certezza: chiunque guarisce sviluppa tale barriera protettiva.

Si tratta di un’enorme nota positiva che potrebbe aprire nuovi scenari nella cosiddetta seconda fase. La tanto millantata immunità di gregge potrebbe avere un senso, ovviamente nella prossima fase. Se ci si fosse basati su quest’ultima nella prima sarebbe stato una catastrofe; basti vedere Regno Unito e Svezia, i due paesi principali che ci si sono basati e se ne sono pentiti.

 

Coronavirus, Covid-19 e anticorpi

Detto questo, rimangono comunque aperti altri dubbi. In primis, non si sa quanto possa durare l’eventuale immunità scaturita da questi anticorpi. Nelle precedenti epidemia che abbiamo conosciuto legate a un coronavirus, come la SARS, il sistema difensivo del nostro corpo durava circa dai 15 mesi ai 20.

Il SARS-CoV-2, sebbene sia proprio un coronavirus, ha le sue differenze quindi non si può dare per certo le stesse conoscenze. Se effettivamente la protezione abbia una durata di un anno, i test sierologici avrebbe un senso. Organizzare il ritorno alla normalità in base a chi è protetto in attesa di un vaccino valido. In sostanza, la convivenza con il virus sembra essere più fattibile di quello che si sospettava fino a poco fa, ma servono comunque altri studi.