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L’aumento del livello medio del mare, guidato dai cambiamenti climatici e dal riscaldamento globale, potrebbe sommergere circa 80 aeroporti in tutto il mondo entro l’anno 2100. La previsione consiste in un’analisi dei cambiamenti climatici condotta dal World Resources Institute, con sede a Washington, negli Stati Uniti, basata sulla stima di un aumento delle acque di circa un metro.

Tenendo conto di questa analisi e anche se riusciamo a limitare i cambiamenti climatici, è necessario  un adattamento“, ha affermato Noah Maghsadi, uno degli autori dello studio.

Gli esperti stimano che, anche se l’aumento della temperatura media del pianeta è nell’intervallo di due gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali – l’obiettivo stabilito nell’accordo sul clima di Parigi – questa cifra implicherebbe comunque l’inondazione di 45 aeroporti nelle aree più vulnerabile alle acque in aumento. La stima per i 45 aeroporti parte da un aumento di mezzo metro.

Tra gli aeroporti a rischio ci sono alcuni dei più trafficati in Asia e in Europa, come l’aeroporto internazionale Nanyang di Yancheng in Cina e Amsterdam-Schiphol nei Paesi Bassi. Anche gli aeroporti di New Orleans, Palm Springs e Key West, negli Stati Uniti, sarebbero interessati.

L’aeroporto Changi di Singapore ha già preso provvedimenti per evitare problemi associati all’innalzamento del livello del mare e sta attualmente costruendo un nuovo terminal a 5,5 metri sul livello del mare. Per prevenire inondazioni, gli esperti raccomandano di costruire dighe.

 

L’aeroporto di Montijo può essere sommerso

Il nuovo aeroporto Montijo, qualora fosse costruito nel luogo indicato allo scopo, è uno di quelli che in futuro rischiano di essere sommersi.

Secondo il geografo e ricercatore Carlos Antunes, della Facoltà di Scienze dell’Università di Lisbona, lo studio sull’impatto ambientale all’aeroporto Montijo presenta errori di calcolo e non prevede i rischi dell’innalzamento del livello del mare.

Il ricercatore sostiene che lo studio “non segue il principio della massima precauzione“, non riuscendo a identificare tutti i rischi associati ai cambiamenti climatici.

Carlos Antunes sottolinea che ci sono proiezioni che avvertono che, in uno scenario di tsunami a Lisbona, “l’acqua inonderà da 1 a 2 chilometri dalla fascia costiera lungo l’estuario del Tago e potrebbe raggiungere l’altezza di un terzo piano sul lungofiume“.