Un gruppo di scienziati ha creato un modello efficace per richiamare alla memoria gli eventi, secondo quanto pubblicato sul Physical Review Letters. Si basa sull’idea dietro il funzionamento della memoria e prevede abbastanza correttamente come le persone riescano a ricordare gli oggetti di un elenco.
Un modello basato sulle associazioni
È risaputo che i ricordi sono codificati all’interno delle reti neuronali, così come che il cervello umano è sorprendentemente capace di ricordare eventi, parole, persone e molto altro. Eppure, a volte non è in grado di ricordarne altre. La mente appare quindi, al tempo stesso, fragile e imprevedibile.
Alcuni scienziati hanno pubblicato uno studio sul Physical Review Letters in cui propongono un processo associativo per aiutare la mente a ricordare ciò che ha dimenticato. Data una lista di parole, gran parte delle persone non ricordano tutte quelle elencate. Allora, nel tentativo di richiamarle alla memoria, si ritrovano a ripetere quelle già dette. Da questa ripetizione c’è la possibilità che inneschi il ricordo di una parola nuova: eppure, più volte si ricomincia l’elenco da capo, più aumenta la possibilità di rimanere bloccati su quelle che il cervello già ricorda.
Il modello creato dagli scienziati si basa sulla somiglianza. Ogni ricordo è immagazzinato in una rete di neuroni, che al tempo stesso si sovrappone ad altre. Partendo da un oggetto o parola, il suo ricordo parte e arriva all’oggetto – o parola – il cui ricordo si sovrappone il più possibile con quello di partenza. Il processo di richiamo reprime il salto indietro dell’oggetto che è stato ricordato in precedenza. Secondo questo schema, il richiamo segue una traiettoria che a volte ritorna indietro a intervalli casuali.
Il cervello e le sue variabili
Il modello è di tipo probabilistico perché, altrimenti, il cervello arriverebbe a ricordare sempre le stesse poche cose senza che ci sia la possibilità di rompere la ripetizione e di arrivare a qualcosa di nuovo. Oltre alle probabilità, gli scienziati hanno tenuto in considerazione molte variabili legate alle persone e al loro cervello: infatti, non si tratta solo della lunghezza di un elenco e del tempo a disposizione per ricordarne i punti. Ci sono il livello di concentrazione, l’età dell’individuo e molti altri elementi. Ciò significa che il modello creato genera una stima in eccesso del numero di parole che possono essere ricordate.
Per valutare ciò, gli scienziati hanno eseguito altri test. Alcuni volontari sono stati sottoposti una semplice prova della memoria: i ricercatori hanno mostrato loro una lista di parole in sequenza e hanno chiesto di ricordarne il maggior numero possibile. Ad altri di ricordarne altre in ordine casuale. I ricercatori hanno usato i dati per calcolare la quantità di parole memorizzate. I risultati finali hanno mostrato che il parametro che influisce sul richiamo della memoria è la lunghezza della lista, proprio come ipotizzato dal modello creato.