Con il nome di Centauri, sono noti tutti quei corpi celesti minori e asteroidi del sistema solare che hanno orbite comprese tra quelle di Giove e Nettuno. Questi corpi celesti hanno origine da oggetti transnettuniani e sono fonte di molti oggetti che si ritrovano poi vicino alla Terra. Studiarli è quindi molto importante, poiché un impatto con la Terra porterebbe infatti a conseguenze catastrofiche.

In un recente studio dell’università di Vienna, i ricercatori hanno stimato il numero di impatti dei Centauri con i pianeti terrestri (Mercurio, Venere, Terra e Marte), dall’intenso bombardamento tardivo di circa 3,8 miliardi di anni fa, ad oggi. Nello studio sono presentate anche le possibili conseguenze di una collisione dei Centauri con la Terra o con uno gli altri pianeti terrestri.

 

I risultati degli studi sul passato ed il futuro dei Centauri

L’interazione di questi asteroidi con i 4 pianeti terrestri potrebbe avere infatti molte conseguenze catastrofiche o essere fonte di vita. Come spiega Mattia Galiazzo, uno dei due principali ricercatori: “I centauri possono diventare anche comete attive a causa della presenza di acqua su un buon numero di essi. Abbiamo calcolato che la quantità approssimativa di acqua rilasciata sulla Terra, sarebbe paragonabile alla quantità di acqua presente nel Mar Adriatico ora”. Questi corpi celesti, potrebbero quindi portare ad esempio, l’acqua su Marte, come afferma la dottoressa Silber.

Lo studio sui Centauri porterebbe alla comprensione degli eventi catastrofici che si sono verificati sul nostro pianeta e sugli altri pianeti terrestri nel passato. Sarebbero quindi molto utili anche per capire come possono avere influenzato la vita sulla Terra.

 

Quali sarebbero le conseguenze di un impatto

Oltre che sugli avvenimenti passati, lo studio di Galiazzo e Dvorak, si sta concentrando anche sulla possibilità di prevedere impatti futuri. Come spiega Dvorak, “Eventi simili potrebbero avere un impatto diretto sulla vita, distruggendola (sulla Terra) o creando condizioni favorevoli per la formazione di una nuova vita (su Marte ad esempio)”.

Secondo lo studio, considerando le dimensioni dei Centauri, i crateri prodotti da un impatto con un pianeta, potrebbero anche avere diametri di centinaia di km. Considerata comunque la grandezza media dei Centauri finora studiati, la maggior parte dei crateri sarebbe inferiore a 10 km.

Dai risultati delle ricerche su questi asteroidi, si nota come quelli di dimensioni medie, abbiano una frequenza di impatto più bassa rispetto a quelli di dimensioni più piccole. Questi utlimi hanno infatti una frequenza d’impatto pari a circa 1 ogni 13 milioni di anni per la Venere, 14 milioni di anni per la Terra e 46 per Marte.

Secondo gli studi è possibile che circa la metà dei centauri entrino nella zona dei pianeti terrestri e circa il 7% di essi è possibile che interagiscano con uno di questi 4 pianeti.

Le conseguenze di un impatto con la terra potrebbero essere catastrofiche, portando anche all’estinzione della vita, o comunque rendendola profondamente diversa da come la conosciamo. Ma potrebbero anche essere l’evento scatenante per la nascita di vita su un pianeta extraterrestre.