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Foto di rosario janza su Unsplash

Può sembrare un innocuo pesciolino mimetizzato nella sabbia, ma la tracina, conosciuta anche come pesce ragno, è una delle cause più comuni di punture dolorose nei mari italiani, soprattutto lungo le coste sabbiose del Mediterraneo. La sua arma? Aculei velenosi posti sulla pinna dorsale e sulle branchie.

Come riconoscere una puntura di tracina

Se stai camminando in acqua bassa e senti un dolore acuto e improvviso alla pianta del piede, molto probabilmente hai calpestato una tracina. Il dolore può irradiarsi lungo la gamba o il braccio (in caso di contatto con la mano), accompagnato da:

  • Gonfiore e arrossamento localizzato
  • Sensazione di bruciore persistente
  • Nausea, tremori, vomito, febbre nei casi più gravi

Cosa fare subito: i rimedi efficaci

1. Mantieni la calma
Il dolore può essere intenso, ma nella maggior parte dei casi è gestibile.

2. Controlla la ferita
Prova a spremere delicatamente la zona per far fuoriuscire eventuale veleno e verifica che non siano rimasti aculei nella pelle.

3. Calore contro il veleno
La tossina della tracina è termolabile, quindi immergi la parte colpita in acqua calda (tra i 37 e i 40°C) per almeno 30-40 minuti. Il calore aiuta ad inattivare il veleno e riduce significativamente il dolore.

Cosa NON fare mai

Nonostante le dicerie popolari, alcuni rimedi improvvisati sono inutili o addirittura dannosi:

  • Non bruciare la ferita con una sigaretta
  • Non urinare sulla zona colpita
  • Non usare aceto o ammoniaca

Tutti questi metodi non neutralizzano il veleno e possono causare ulteriori danni.

Quando chiamare i soccorsi

Se la persona colpita mostra segni di shock anafilattico come:

  • Difficoltà respiratorie
  • Sudorazione profusa
  • Tachicardia
  • Eruzioni cutanee diffuse
  • Perdita di coscienza

Chiamare immediatamente il 118

In caso di allergia nota al veleno, è importante utilizzare subito l’adrenalina (autoiniettore) se disponibile.

La puntura della tracina può rovinare una giornata al mare, ma con le giuste precauzioni e un pronto intervento, è possibile gestire bene l’emergenza e tornare presto a godersi l’acqua. La chiave è riconoscere i sintomi, agire con lucidità e non cadere nei falsi miti.

Foto di rosario janza su Unsplash