10 fobie strane rare
Foto di ambermb da Pixabay

Paura dei fiori, dei palloncini, delle ginocchia: può sembrare uno scherzo, ma per chi ne soffre è tutto fuorché divertente. Esistono infatti centinaia di fobie riconosciute, alcune delle quali decisamente fuori dall’ordinario. E se la claustrofobia o l’aracnofobia sono ormai note, altre risultano così strane da sembrare incredibili. Eppure, sono reali, documentate e – in certi casi – invalidanti.

L’ansia dell’acqua e del colore viola

Una delle fobie più insolite è la ablutofobia, ovvero la paura di fare il bagno o di lavarsi. Non è legata solo a bambini in fase di crescita, ma può persistere anche in età adulta, rendendo l’igiene personale una vera fonte di stress. Poi c’è la porfirofobia, la paura del colore viola. Più rara ancora, potrebbe nascere da esperienze traumatiche associate a quel colore o da significati simbolici inconsci.

Vegetali, attese e… palloncini

Mangiare sano è difficile per chi soffre di lachanofobia, la fobia delle verdure. Più che un capriccio alimentare, si tratta di un autentico stato di panico. Chi invece non sopporta le file potrebbe soffrire di macrofobia, paura delle lunghe attese. E se a un compleanno ti trovi qualcuno che fugge di fronte a un palloncino, non giudicarlo: potrebbe essere affetto da globofobia.

Parti del corpo e oggetti sommersi

Tra le fobie più curiose troviamo la onfalofobia (paura dell’ombelico), la geniofobia (paura del mento) e la genufobia (paura delle ginocchia). Sono rare, ma reali, e possono rendere difficoltoso anche un semplice contatto umano. Poi c’è la submeccanofobia, l’ansia provocata da oggetti sommersi come statue o relitti, spesso visibili in piscine o acquari. A essa può affiancarsi la drainfobia, ovvero la paura degli scarichi.

La fobia delle parole difficili

Un’ultima chicca, quasi ironica: la hippopotomonstrosesquipedaliofobia (o più semplicemente sesquipedalofobia) è la paura delle parole lunghe e complesse. Sì, il nome stesso è una trappola linguistica per chi ne soffre.

Le fobie, anche le più stravaganti, raccontano sempre qualcosa di profondo sul nostro mondo interiore. E se è vero che alcune fanno sorridere, è altrettanto vero che meritano comprensione e, se necessario, supporto psicologico.

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