
Il 1° gennaio 2024, un violento terremoto di magnitudo 7,5 ha colpito la Penisola di Noto, in Giappone. In alcune zone, il suolo si è sollevato di fino a 5 metri, causando danni ingenti a infrastrutture e comunità. Ma cosa ha scatenato un evento così potente?
La risposta sta nella forma nascosta delle faglie
Per rispondere a questa domanda, un team di scienziati guidato da Ryosuke Ando dell’Università di Tokyo ha realizzato un modello tridimensionale dettagliato della faglia coinvolta nel sisma. Il modello, ottenuto grazie a simulazioni su supercomputer, è stato recentemente pubblicato sulla rivista Earth, Planets and Space.
Le conclusioni? A provocare il terremoto sono state tre faglie principali, ma non è tutto: la geometria irregolare di queste faglie ha giocato un ruolo cruciale.
Il legame tra forma della faglia e forza del terremoto
Le simulazioni hanno mostrato che lo spostamento verticale del suolo — cioè il “sollevamento” che ha impressionato i ricercatori — si è concentrato in corrispondenza di punti in cui la faglia deviava dal suo orientamento abituale.
In parole semplici: la forma della faglia ha amplificato l’impatto del terremoto, proprio per come si è “incastrata” con le forze tettoniche in gioco. “La geometria della faglia controllava il processo complessivo. Le deviazioni locali hanno causato forti sollevamenti”, ha spiegato Ando.
Una speranza per il futuro: prevedere i grandi terremoti
L’elemento più rivoluzionario dello studio è che, grazie a modelli dettagliati delle faglie, è possibile prevedere come e dove potrebbe verificarsi un grande terremoto, prima che accada. “Abbiamo dimostrato che il comportamento delle faglie può essere limitato e simulato prima dell’evento sismico”, ha concluso Ando.
Questa scoperta potrebbe avere impatti globali, migliorando la Pixabay non solo in Giappone, ma ovunque le faglie attive minaccino la stabilità del territorio.
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