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Foto di Marek Piwnicki su Unsplash

L’orecchio assoluto è una rara e affascinante capacità che consente di identificare le note musicali senza bisogno di un riferimento esterno. Chi ne è dotato può riconoscere il suono di un pianoforte, di un violino o persino di una sirena e assegnargli immediatamente il nome corretto. Questa abilità è spesso associata a grandi musicisti e compositori, ma non è necessariamente legata al talento musicale. Alcuni studi suggeriscono che l’orecchio assoluto possa avere una componente genetica, ma anche che sia influenzato dall’ambiente e dall’allenamento ricevuto fin dall’infanzia.

Come capire se hai l’orecchio assoluto?

Vuoi sapere se possiedi questa straordinaria dote? Esistono test semplici che puoi provare. Uno dei più comuni consiste nell’ascoltare una nota su uno strumento musicale senza vederlo e provare a identificarla. Se riesci a farlo con precisione e costanza, è probabile che tu abbia l’orecchio assoluto. Online esistono anche app e siti specializzati che offrono esercizi per valutare e migliorare questa capacità.

Orecchio assoluto e orecchio relativo: le differenze

Spesso si confonde l’orecchio assoluto con l’orecchio relativo. Quest’ultimo è la capacità di identificare una nota in relazione a un’altra, calcolando intervalli e differenze di tono. Mentre l’orecchio assoluto è considerato più raro, l’orecchio relativo è molto comune tra i musicisti e può essere sviluppato con la pratica.

Si può sviluppare l’orecchio assoluto?

Per anni si è creduto che l’orecchio assoluto fosse un dono innato, ma recenti ricerche indicano che, con un allenamento mirato, anche gli adulti possono migliorare la loro capacità di riconoscere le note a orecchio. Alcuni studi hanno rilevato che chi parla lingue tonali, come il mandarino, ha maggiori probabilità di sviluppare questa abilità.

Musicisti famosi con l’orecchio assoluto

Diversi grandi artisti della storia della musica possedevano questa dote, tra cui Mozart, Bach, Beethoven, Jimi Hendrix, Michael Jackson e Frank Sinatra. Anche Alessandro Gervasi, il piccolo pianista prodigio di Sanremo 2025, ha dimostrato di avere questa capacità eccezionale.

L’orecchio assoluto è una dote affascinante, ma non è indispensabile per diventare musicisti di successo. Ciò che conta davvero è la sensibilità musicale, il senso del ritmo e la passione per la musica, che possono portare a grandi risultati anche senza questa rara capacità.