
L’uovo sodo è uno degli alimenti più comuni e versatili sulle tavole di tutto il mondo. Facile da preparare, economico e nutriente, è una fonte preziosa di proteine e micronutrienti essenziali. Ma esiste un modo per cucinarlo in modo ottimale, preservando al massimo i suoi nutrienti?
Un recente studio condotto dagli scienziati del CNR di Pozzuoli e dell’Università Federico II di Napoli, pubblicato su Communications Engineering, ha individuato il metodo di cottura ideale per ottenere l’uovo sodo perfetto.
Il segreto della cottura perfetta
Il problema principale nella preparazione dell’uovo sodo è la differenza di temperatura necessaria per cuocere il tuorlo e l’albume:
🔹 L’albume si solidifica a 85°C
🔹 Il tuorlo è pronto già a 65°C
Questa differenza porta spesso a una sovracottura del tuorlo, che può alterarne la consistenza e ridurre il contenuto di alcuni nutrienti.
Il metodo scientifico: la “periodic cooking”
I ricercatori hanno sviluppato un modello matematico che prevede una cottura alternata per mantenere la giusta temperatura:
1️⃣ Immergere l’uovo in acqua bollente (100°C) per 2 minuti
2️⃣ Trasferirlo in acqua fredda (30°C) per altri 2 minuti
3️⃣ Ripetere il processo 8 volte per un totale di 32 minuti
Questa tecnica assicura una cottura uniforme e il mantenimento delle proprietà nutrizionali.
Perché l’uovo sodo fa bene alla salute?
L’uovo è un alimento completo e bilanciato, ricco di proteine ad alto valore biologico, vitamine e minerali. La cottura ottimale aiuta a preservare:
✅ Polifenoli, potenti antiossidanti benefici per la salute
✅ Vitamina D, importante per ossa e sistema immunitario
✅ Colina, fondamentale per la memoria e la funzione cerebrale
Vale la pena seguire questo metodo?
La periodic cooking non è sicuramente il metodo più pratico per cucinare un uovo sodo, ma per chi desidera il massimo equilibrio tra gusto e valori nutrizionali, può essere un’ottima soluzione.