
Come cambia la memoria sociale con l’avanzare dell’età? Un innovativo studio condotto dal neuroradiologo portoghese Torcato Meira, dell’ULS Braga, cerca di rispondere a questa domanda attraverso un metodo rivoluzionario.
Il progetto, intitolato “La memoria sociale e il suo substrato neurale nell’invecchiamento”, si distingue per il suo approccio unico: un compito interattivo in ambiente virtuale, che simula le dinamiche delle interazioni sociali.
Un esperimento basato sulla realtà virtuale
Questo studio analizza come gli anziani elaborano e conservano le informazioni sociali attraverso strumenti di neuroimaging avanzati.
🔹 Tecnologia utilizzata: risonanza magnetica per monitorare l’attività dell’ippocampo, misurare il suo volume e analizzare la materia bianca del cervello.
🔹 Ipotesi principale: la memoria sociale si deteriora con l’età a causa dell’atrofia e della disfunzione dell’ippocampo, oltre a modifiche nella materia bianca.
🔹 Innovazione: il test è stato adattato alla popolazione portoghese per una maggiore accuratezza dei risultati.
Il ruolo degli antidepressivi nella memoria sociale
Un aspetto chiave della ricerca è la valutazione dell’efficacia degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) nel preservare la memoria sociale. Se dimostrato efficace, potrebbe aprire la strada a nuove strategie terapeutiche per prevenire il declino cognitivo legato all’invecchiamento.
Obiettivi dello studio
✅ Identificare precocemente i cambiamenti socio-cognitivi negli anziani.
✅ Sviluppare nuove strategie di screening e prevenzione del deterioramento della memoria sociale.
✅ Migliorare la qualità della vita attraverso interventi mirati.
Questa ricerca ha ottenuto il prestigioso Premio MSD per la ricerca sulla salute, confermando il suo potenziale nel campo della neuroscienza.
La memoria sociale è un aspetto fondamentale della nostra vita quotidiana: comprendere il suo declino e trovare modi per contrastarlo potrebbe rappresentare un passo cruciale nella lotta alle malattie neurodegenerative.