longevità
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Per decenni, l’aspettativa di vita è aumentata costantemente grazie ai progressi della medicina e della sanità pubblica. Tuttavia, uno studio dell’Università dell’East Anglia (UEA) pubblicato su The Lancet Public Health ha rivelato che, dal 2011, questo trend positivo ha subito una battuta d’arresto in Europa.

Le principali cause? Cattiva alimentazione, inattività fisica, obesità e l’impatto della pandemia di Covid-19.

 

I dati dello studio: i Paesi più colpiti

I ricercatori hanno analizzato i dati del Global Burden of Disease 2021, confrontando i cambiamenti nell’aspettativa di vita in tre periodi chiave:

  • 1990-2011: continua crescita della longevità, grazie alla riduzione della mortalità per malattie cardiovascolari e tumori.
  • 2011-2019: rallentamento dei progressi, con marcate differenze tra Paesi. L’Inghilterra è tra le nazioni che hanno registrato il calo più significativo.
  • 2019-2021: la pandemia ha aggravato la situazione, riducendo drasticamente la speranza di vita.

Malattie cardiovascolari e obesità: i killer moderni

Secondo il professor Nick Steel, autore principale dello studio, le malattie cardiovascolari hanno avuto il maggior impatto sul declino dell’aspettativa di vita. Fattori di rischio come obesità, ipertensione e colesterolo alto sono aumentati o hanno smesso di migliorare in quasi tutti i Paesi.

Sebbene i trattamenti per colesterolo e pressione alta siano avanzati, non sono stati sufficienti a compensare gli effetti di una cattiva alimentazione e dell’inattività fisica.

Longevità: esiste un limite biologico?

Un altro studio pubblicato su Nature Aging dall’Università dell’Illinois suggerisce che l’aspettativa di vita sta crescendo a un ritmo molto più lento rispetto al XX secolo. Potremmo quindi essere vicini a un limite biologico naturale, oltre il quale non sarà possibile allungare ulteriormente la vita umana.

Cosa possiamo fare per invertire la rotta?

Gli esperti sottolineano l’importanza di:

Adottare stili di vita più sani fin dall’infanzia, con una dieta equilibrata e più attività fisica.
Investire in sanità pubblica, per prevenire malattie cardiovascolari e obesità.
Ridurre i fattori di rischio attraverso politiche nazionali efficaci.

L’idea che l’umanità possa ingannare la morte e vivere migliaia di anni, come ipotizzato dal professore di biogerontologia João Pedro de Magalhães, sembra quindi un’utopia. Più che cercare l’immortalità, dovremmo concentrarci sul vivere meglio e più sani.