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Foto di Albrecht Fietz da Pixabay

Il caos urbano, il traffico e il rumore vengono spesso associati a uno stile di vita frenetico e alla mancanza di sonno. Tuttavia, un recente studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B sfata questa convinzione: gli abitanti delle metropoli dormono più di chi vive nelle zone rurali. La ricerca, condotta su diverse comunità nel mondo, ha evidenziato che le persone nelle società industrializzate riposano in media 7,1 ore a notte, mentre chi vive in ambienti più tradizionali dorme solo 6,4 ore.

Più comfort, più ore di sonno

Uno dei motivi principali di questa differenza risiede nelle migliori condizioni abitative e di sicurezza delle città.

“Abbiamo migliorato la protezione delle nostre aree notte, senza il rischio di predatori o gruppi rivali,”

spiega David Samson, uno degli autori dello studio. Mentre nelle comunità rurali il sonno è spesso disturbato da fattori esterni come animali, clima e lavoro agricolo all’alba, chi vive in città può contare su ambienti più protetti e regolari.

Il ritmo circadiano: una differenza cruciale

Il sonno non dipende solo dalla quantità di ore dormite, ma anche dalla regolarità del ritmo circadiano. Lo studio ha mostrato che gli abitanti delle campagne tendono a seguire un ritmo più costante, con un punteggio di 0,7 rispetto allo 0,63 dei cittadini. Tuttavia, la percezione di un sonno disturbato in città potrebbe essere dovuta proprio alla mancanza di una routine rigida.

Sfatare i miti sul sonno moderno

Nonostante la diffusione della tecnologia e il conseguente aumento dell’uso di dispositivi elettronici, lo studio non ha trovato prove di una generale riduzione del sonno negli ultimi decenni. Anzi, le evidenze suggeriscono che la vita urbana offra maggiori opportunità per un riposo adeguato rispetto alla vita rurale.

In sintesi, chi vive nelle metropoli potrebbe non dormire così male come si pensa. Un sonno più lungo e sicuro, pur con ritmi meno regolari, rende la città un luogo più favorevole al riposo di quanto si creda.