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Il jiu-jitsu brasiliano è un’arte marziale che sfrutta la forza dell’avversario per ribaltare la situazione a proprio favore. Ma cosa succede se questa filosofia viene applicata alla mente? Il jiu-jitsu psicologico è un concetto che insegna a non opporsi alle emozioni negative, bensì a utilizzarle per crescere e adattarsi.

 

La flessibilità psicologica: un’abilità da allenare

Lo psicologo Ross G. White sottolinea che la flessibilità psicologica è essenziale per affrontare stress, paura e ansia. Questa capacità ci permette di restare radicati nel presente, accettare le difficoltà e agire con consapevolezza, invece di lasciarci sopraffare dalle emozioni.

Proprio come nelle arti marziali, anche nel jiu-jitsu psicologico serve un allenamento costante. La chiave sta nel non resistere alle emozioni negative, ma nell’accoglierle e sfruttarle come energia per il cambiamento.

Perché la rigidità mentale è un ostacolo

Molti credono di essere flessibili nelle loro reazioni, ma in realtà la rigidità psicologica è più comune di quanto si pensi. Spesso ci rifugiamo in schemi ripetitivi e poco produttivi per paura dell’ignoto o per evitare il disagio. Questo comportamento ci impedisce di adattarci alle sfide e di crescere.

Il metodo AWE: radicati, volenterosi e capaci

Per sviluppare la flessibilità psicologica, possiamo affidarci al modello AWE:

  • Anchored (Radicati): Rimanere nel momento presente e riconoscere che pensieri ed emozioni sono temporanei.
  • Willing (Volenterosi): Accettare le difficoltà invece di evitarle.
  • Empowered (Capaci): Agire in linea con i propri valori nonostante le sfide.

Coltivare la resilienza con l’ACT

Le tecniche della Terapia di Accettazione e Impegno (ACT) aiutano a sviluppare una mentalità resiliente, favorendo risposte più adattive alle difficoltà. Accogliere le sfide come occasioni di crescita, piuttosto che come ostacoli insormontabili, è la chiave per padroneggiare il jiu-jitsu psicologico e vivere con maggiore equilibrio e consapevolezza.