
L’idea di utilizzare l’acqua come combustibile per i viaggi nello spazio potrebbe sembrare fantascienza, ma un progetto europeo sta trasformando questa visione in realtà. Il programma WET – Water-based Electric Thrusters, coordinato dall’Università di Bologna, sta studiando la possibilità di impiegare il plasma generato dall’acqua per sviluppare un nuovo tipo di propulsore elettrico.
Un progetto all’insegna della sostenibilità
Il professor Fabrizio Ponti, coordinatore del progetto, sottolinea come questa tecnologia possa rappresentare un passo avanti decisivo nella standardizzazione di sistemi di propulsione sostenibili. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale delle missioni spaziali e sfruttare le risorse disponibili nello spazio in modo più efficiente.
“Grazie all’acqua, un propellente versatile ed ecologico, si possono aprire possibilità senza precedenti per l’esplorazione dello spazio profondo, nel rispetto della sostenibilità economica e ambientale”, afferma Ponti.
Come funziona la propulsione a base d’acqua?
Il principio alla base del progetto WET è trasformare l’acqua in plasma e utilizzare l’energia elettrica generata per produrre spinta cinetica. Questo sistema permetterebbe di ottenere un metodo di propulsione più sicuro ed economico rispetto ai tradizionali combustibili chimici.
Il nuovo propulsore sarà progettato per operare in un intervallo di potenza compreso tra 500 e 1000 watt e sarà particolarmente adatto per i piccoli satelliti (SmallSat). Inoltre, potrebbe trovare applicazione anche nelle missioni di esplorazione dello spazio profondo.
Un futuro spaziale più sostenibile e accessibile
La propulsione ad acqua rappresenta una svolta significativa nella ricerca di tecnologie spaziali più sostenibili. Questa innovazione potrebbe rendere lo spazio più accessibile e favorire nuove opportunità per la ricerca e l’industria.
“Grazie alla collaborazione tra istituzioni di eccellenza in tutto il mondo, possiamo immaginare un futuro in cui l’accesso allo spazio sarà sempre più sostenibile e democratico”, conclude Ponti.
L’utilizzo dell’acqua come combustibile per lo spazio potrebbe essere la chiave per un’esplorazione più ecologica ed efficiente, segnando l’inizio di una nuova era per le missioni spaziali.