Nell’entroterra australiano, un’immagine satellitare ha rivelato un’enorme cicatrice che si estende per 11 chilometri, incisa nella pianura di Nullarbor. Scoperta da uno speleologo mentre analizzava le mappe di Google Earth, questa impressionante traccia è stata attribuita a un tornado sconosciuto, avvenuto tra il 16 e il 18 novembre 2022.
Un tornado senza testimoni
La cicatrice, larga tra 160 e 250 metri, mostra segni caratteristici chiamati “segni cicloidali“, formati dai vortici interni del tornado. Gli scienziati stimano che si trattasse di un tornado di categoria F2 o F3, con venti che superavano i 200 km/h, capace di erodere suolo e vegetazione in pochi minuti.
Questa tempesta devastante, durata dai sette ai 13 minuti, è rimasta inosservata perché si è verificata in una regione remota, a 90 chilometri da Forrest, un ex insediamento ferroviario. Solo grazie alle immagini satellitari e all’analisi scientifica è stato possibile ricostruire l’evento.
Il segno di una natura feroce
La cicatrice è ancora visibile 18 mesi dopo, a causa della lenta crescita della vegetazione nell’arido paesaggio della Nullarbor. Studiando questa traccia, gli scienziati hanno identificato pozze d’acqua e altri segni di intense piogge associate al tornado, evidenziando l’interazione tra la tempesta e il suolo.
Tornado in Australia: una realtà poco conosciuta
Sebbene l’Australia non sia famosa per i tornado, questi eventi si verificano regolarmente, spesso in regioni scarsamente popolate. Il primo tornado documentato risale al 1795, nei pressi di Sydney, e da allora episodi simili sono stati osservati in varie aree del paese. Tornado distruttivi sono stati registrati nel 2013 e nel 2016, causando danni significativi.
Un monito per il futuro
La scoperta di questa cicatrice sottolinea l’importanza di studiare i tornado, anche quelli che si verificano in zone remote. Comprendere meglio questi fenomeni permette di migliorare le previsioni e proteggere le comunità da eventi simili in futuro.
Questo misterioso segno del passato recente dimostra come la natura continui a sorprendere, ricordandoci la sua immensa potenza, anche nei luoghi più isolati del pianeta.