La parola “carato” ha un’origine che affonda le radici nella storia antica, con un’origine legata ai semi di carrubo (Ceratonia siliqua). Gli antichi greci scoprirono che questi semi possedevano una caratteristica speciale: il loro peso era sorprendentemente uniforme, con una media di circa 0,20 grammi. Questa costanza li rese una delle prime unità di misura naturale, impiegata per pesare con precisione metalli preziosi e gemme, come oro e argento.
I semi di carrubo venivano chiamati dai greci kerátion, un termine che significa “piccolo corno di legno,” in riferimento alla forma curva e resistente di questi semi. Questa parola greca si diffuse rapidamente grazie alle interazioni commerciali tra i greci e i popoli arabi. Durante gli scambi, gli arabi adottarono sia l’idea dei semi di carrubo come unità di misura, sia il termine greco, che trasformarono in qīrāṭ. Questo vocabolo arabo rappresentò la base da cui derivò il termine “carato” in diverse lingue europee.
La parola “carato” passò quindi nell’italiano medievale, dove divenne “carato,” e da qui entrò anche nel francese, come “carat.” Nei paesi anglosassoni, la parola giunse successivamente come “carat” e iniziò a essere utilizzata in maniera comune intorno al XV secolo.
Nei secoli, la definizione di “carato” si è evoluta, e oggi ha due significati distinti, entrambi di grande importanza nel mondo della gioielleria e dell’oreficeria. Da un lato, è un’unità di peso standardizzata che misura il peso delle gemme preziose: un carato equivale a 200 milligrammi. Dall’altro, il “carato” è utilizzato per definire la purezza dell’oro, in cui 24 carati rappresentano l’oro puro. Quindi, un gioiello in oro 18 carati è composto dal 75% di oro puro e dal 25% di altri metalli, come rame o argento, utilizzati per conferirgli maggiore resistenza.
L’affascinante storia del carato riflette come l’ingegno umano abbia saputo trovare nella natura, e in particolare in un semplice seme, un sistema di misura preciso. Il “carato” resta oggi una misura universale che ci collega a una tradizione antica, attraverso la quale possiamo apprezzare con maggiore consapevolezza il valore e la bellezza delle gemme e dei metalli preziosi.