ringxiety sentire telefono vibrare
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Negli ultimi anni, con la diffusione capillare degli smartphone, è emerso un fenomeno curioso e sempre più diffuso: il “ringxiety“. Questo termine, una crasi tra “ring” (suonare) e “anxiety” (ansia), descrive la sensazione di avvertire il telefono vibrare o suonare quando in realtà non lo sta facendo. Ma perché accade questo? Quali sono le cause psicologiche e neurologiche dietro a questo fenomeno? Le cause esatte della sindrome da vibrazione fantasma non sono ancora completamente comprese, ma ci sono alcune teorie prevalenti.

Una di queste suggerisce che l’uso eccessivo del telefono possa sensibilizzare il cervello agli stimoli che associamo alle notifiche. Il nostro cervello può interpretare erroneamente altri segnali sensoriali, come le contrazioni muscolari, percependoli come vibrazioni del telefono. Questa ipersensibilità può essere vista come una forma di allucinazione tattile, in cui il cervello avverte una sensazione che non è realmente presente. Chi soffre di questa condizione prova ansia per squilli, vibrazioni o notifiche che non ci sono.

 

Ringxiety, cos’è il fenomeno del sentire il telefono vibrare anche se non  è vero?

Il ringxiety è strettamente legato al nostro rapporto psicologico con la tecnologia. Gli smartphone sono diventati una parte integrante della nostra vita quotidiana, al punto che molti di noi sviluppano una sorta di dipendenza. Questa dipendenza può portare a un’ansia costante di perdere una chiamata, un messaggio o una notifica importante, inducendo il cervello ad essere sempre all’erta. Da un punto di vista neurologico, il cervello umano è programmato per riconoscere e rispondere a certi stimoli in modo automatico. Quando sentiamo spesso il nostro telefono vibrare o suonare, il nostro cervello si abitua a questi segnali e può iniziare a percepirli anche quando non ci sono. Questo processo è simile a come il nostro cervello può “sentire” un arto fantasma dopo un’amputazione, creando sensazioni che non hanno una base fisica reale.

Lo stress e l’ansia giocano un ruolo cruciale nel fenomeno della ringxiety. Quando siamo stressati o ansiosi, il nostro corpo e la nostra mente sono in uno stato di iper-vigilanza. Questo stato ci rende più sensibili nel percepire gli stimoli che associamo a eventi stressanti, come una telefonata di lavoro importante o una notizia urgente. La costante preoccupazione per le comunicazioni digitali amplifica questa sensibilità, portandoci a sentire vibrazioni inesistenti. La ringxiety può avere effetti significativi sulla salute mentale. La sensazione costante di essere interrotti o di perdere qualcosa di importante può aumentare i livelli di stress e ansia. Inoltre, può interferire con la concentrazione e la produttività, creando un ciclo negativo dove l’ansia genera più ansia e viceversa. Questo fenomeno può portare a un deterioramento generale del benessere psicologico.

Affrontare il ringxiety richiede una combinazione di strategie. Una delle più efficaci è limitare l’uso del telefono e creare periodi di “detox digitale“. Impostare momenti specifici della giornata in cui si controlla il telefono e utilizzare modalità “non disturbare” possono aiutare a ridurre la percezione di vibrazioni fantasma. Inoltre, praticare tecniche di rilassamento come la meditazione e la consapevolezza può ridurre i livelli di stress e ansia. Un altro fattore chiave nel ringxiety è il modo in cui le notifiche sono impostate sul telefono. Ridurre il numero di notifiche non essenziali può fare una grande differenza. Meno interruzioni significano meno occasioni per il cervello di aspettarsi una vibrazione o un suono. Personalizzare le notifiche per ricevere solo quelle veramente importanti può aiutare a ridurre l’ansia associata al telefono.

In conclusione, il ringxiety è un fenomeno complesso che riflette il nostro rapporto sempre più stretto e spesso stressante con la tecnologia. Comprendere le cause di questo fenomeno e adottare misure per gestirlo può migliorare in modo significativo la nostra qualità della vita. Vivere con la tecnologia in modo più consapevole e meno reattivo è la chiave per ridurre l’ansia digitale e promuovere un benessere mentale più equilibrato.

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