
Una nuova ricerca ha rivelato che giocare ai videogiochi può essere associato a migliori prestazioni cognitive nei pazienti affetti da sclerosi multipla (SM). Questo sorprendente risultato potrebbe aprire nuove strade nella gestione di questa malattia neurodegenerativa.
Nuove Prospettive nella Gestione della Sclerosi Multipla: Videogiochi e Funzionamento Neuropsicologico
Lo studio, pubblicato sul Journal of Cognitive Enhancement, ha scoperto che gli adulti con sclerosi multipla che giocano ai videogiochi mostrano un miglioramento nel funzionamento neuropsicologico. In particolare, i pazienti hanno evidenziato un miglioramento nell’apprendimento visuospaziale, nella memoria a breve termine e nel funzionamento esecutivo. Questi risultati suggeriscono che i videogiochi potrebbero contribuire a migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da SM.
La Riserva Cognitiva: Un Concetto Chiave
La ricerca ha esplorato il concetto di riserva cognitiva, la capacità del cervello di adattarsi e trovare modi alternativi di funzionare per compensare i danni. Attività cognitive stimolanti, come l’istruzione, la realizzazione professionale e il gioco ai videogiochi, possono contribuire a costruire questa riserva. Impegnarsi in attività stimolanti può rendere il cervello più resiliente al declino cognitivo.
Studi Precedenti: Un Fondamento Solido
Gli autori dello studio si sono basati su ricerche precedenti che avevano dimostrato come giocare a giochi come “Super Mario” per diversi mesi fosse associato a un aumento del volume della materia grigia nel cervello e a cambiamenti funzionali in diverse regioni cerebrali. Questi studi hanno fornito un solido fondamento per ipotizzare che i videogiochi potessero avere un impatto positivo anche sui pazienti con SM.
Dettagli dello Studio
Lo studio ha coinvolto 42 adulti affetti da sclerosi multipla, di cui 34 donne, con un’età media di 45 anni. I partecipanti, che avevano controllato i loro sintomi con vari farmaci per una media di 12-13 anni, hanno riportato di giocare ai videogiochi per una media di cinque ore a settimana, variando da 0 a 40 ore. Attraverso un questionario sulla storia e le preferenze di gioco, insieme a test neuropsicologici, è stato valutato il loro funzionamento cognitivo.
Risultati Significativi
I risultati hanno mostrato che i partecipanti che giocavano ai videogiochi per più ore avevano prestazioni cognitive migliori, inclusi un migliore funzionamento esecutivo, una memoria a breve termine più efficiente e una maggiore capacità di apprendimento visuospaziale e verbale. Queste conclusioni sono rimaste valide anche dopo aver considerato l’età, il tempo dall’esordio della malattia e i livelli di intelligenza prima della malattia. Sorprendentemente, il tempo trascorso a giocare ai videogiochi si è rivelato un predittore più forte delle capacità cognitive rispetto ad alcuni fattori tradizionali di riserva cognitiva.
“I risultati suggeriscono che giocare costantemente ai videogiochi durante tutta l’età adulta è associato a migliori risultati cognitivi nelle persone con sclerosi multipla, in particolare negli ambiti del nuovo apprendimento e delle funzioni esecutive“, hanno concluso gli autori dello studio.
Implicazioni Future
Questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni per il trattamento della sclerosi multipla. Integrare i videogiochi come parte di un programma terapeutico potrebbe rappresentare un approccio innovativo e coinvolgente per migliorare le capacità cognitive dei pazienti. Sebbene ulteriori ricerche siano necessarie per comprendere appieno i meccanismi alla base di questi effetti benefici, i risultati iniziali sono promettenti e aprono nuove possibilità nella gestione della sclerosi multipla.