La perdita di memoria derivante da traumi cerebrali potrebbe essere invertita grazie a una rivoluzionaria terapia laser, secondo uno studio condotto da scienziati di Georgetown e pubblicato su The Journal of Neuroscience. La ricerca, basata su roditori, dimostra che la terapia laser può riattivare specifici neuroni coinvolti nella formazione dei ricordi, consentendo il recupero della memoria persa a causa di traumi alla testa.
Contrariamente all’idea che l’amnesia da trauma cerebrale sia un evento patologico permanente legato a malattie neurodegenerative, gli scienziati sostengono che il cervello si adatta agli impatti ripetuti sulla testa, alterando il funzionamento delle sinapsi e influenzando la formazione dei ricordi.
Nello studio, i ricercatori hanno esposto due gruppi di topi a nuove esperienze di apprendimento e, successivamente, un gruppo è stato sottoposto a impatti luminosi alla testa, causando l’amnesia. Analizzando i neuroni coinvolti nell’apprendimento, i ricercatori hanno scoperto che erano presenti sia nei topi del gruppo di controllo che in quelli colpiti.
Attraverso l’uso di laser per attivare cellule specifiche in questi neuroni, gli scienziati sono riusciti a invertire l’amnesia nei topi colpiti, consentendo loro di recuperare la memoria persa.
Nonostante i risultati promettenti ottenuti nei roditori, il team ammette che la terapia laser non è ancora applicabile agli esseri umani. Tuttavia, stanno esplorando tecniche non invasive per comunicare al cervello che non è più in pericolo, cercando di ripristinare il cervello al suo stato precedente. Questa scoperta apre nuove prospettive per il trattamento dell’amnesia causata da traumi cerebrali, anche se ulteriori ricerche sono necessarie per valutare la sicurezza e l’efficacia di tali approcci negli esseri umani.