orientamento
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È ampiamente accettato che gli uomini siano naturalmente più dotati nell’orientamento rispetto alle donne, ma un recente studio pubblicato su Royal Society Open Science getta nuova luce su questa convinzione. Secondo i risultati, le presunte differenze nelle capacità di orientamento tra i sessi potrebbero non essere il risultato di una selezione naturale evolutiva.

Il focus dello studio è stato sulla cognizione spaziale, un campo in cui molti studi sembrano indicare che gli uomini superano statisticamente le donne in vari compiti legati all’orientamento. Tuttavia, gli autori dello studio sostengono che l’interpretazione comune di queste differenze come prodotto di una selezione naturale potrebbe non essere accurata.

Secondo i ricercatori, l’ipotesi dell’adattamento sesso-specifico, che spiega le differenze di orientamento con riferimento a specie animali in cui i maschi hanno home range più ampi, non trova sostegno nei risultati dello studio. Esaminando 21 specie diverse, comprese anche gli esseri umani, i ricercatori hanno scoperto poche prove di differenze sessuali nelle dimensioni dell’home range correlate alle capacità di orientamento.

Il dibattito sulle differenze sessuali nell’orientamento è stato a lungo dominato dall’idea dell’adattamento sesso-specifico, ma le nostre ricerche sollevano dubbi significativi su questa concezione“, affermano gli autori dello studio.

Le differenze sessuali nelle capacità di orientamento potrebbero essere più influenzate da fattori culturali o biologici, piuttosto che da una predisposizione evolutiva. La plasticità del cervello, ad esempio, gioca un ruolo fondamentale nella capacità di adattarsi e apprendere, e potrebbe contribuire a spiegare alcune delle differenze osservate.

Gli autori sottolineano l’importanza di considerare la socializzazione e la cultura come elementi chiave nella comprensione delle differenze sessuali nell’orientamento. Contrariamente alla convinzione comune, prove recenti indicano che le differenze nella navigazione spaziale non sono universalmente culturali, scomparendo in culture in cui uomini e donne mostrano comportamenti simili.

In conclusione, il dibattito sulle differenze di orientamento tra uomini e donne dovrebbe spostarsi verso una prospettiva che tenga conto del ruolo della socializzazione e della cultura, piuttosto che concentrarsi esclusivamente su fattori genetici evolutivi.