Un recente studio condotto in Italia ha portato a una scoperta rivoluzionaria riguardo al sistema immunitario: le cellule cerebrali della microglia, tradizionalmente note per difendere il sistema nervoso centrale, sembrano svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo e nella maturazione delle regioni dell’ippocampo legate alla memoria. La ricerca, guidata dalla Prof.ssa Michela Matteoli dell’Humanitas University, potrebbe avere implicazioni significative per la comprensione di malattie neurodegenerative, inclusa l’Alzheimer.
Lo studio, pubblicato su Immunity, rivela che le cellule della microglia influenzano il metabolismo dei neuroni nell’ippocampo, un’area chiave per la formazione dei ricordi. La Prof.ssa Matteoli spiega che difetti nel recettore della microglia chiamato Trem2 portano a anomalie nel metabolismo energetico dei neuroni durante lo sviluppo, con possibili conseguenze a lungo termine. Questa scoperta, secondo gli autori, aggiunge un tassello importante alla complessa relazione tra immunità e sistema nervoso, aprendo nuove prospettive per malattie legate al neurosviluppo e alla neurodegenerazione.
La ricerca ha evidenziato che la mancanza di funzionalità del recettore Trem2 nelle cellule della microglia può influenzare negativamente lo sviluppo e la maturazione dei neuroni responsabili della memoria. Tale scoperta è particolarmente entusiasmante in quanto difetti nel metabolismo neuronale in quest’area sono stati associati a malattie neurodegenerative, inclusa l’Alzheimer. Il coinvolgimento di Trem2 come fattore di rischio per l’Alzheimer, già dimostrato in precedenti studi genetici, aggiunge rilevanza a questo processo.
La ricerca è stata condotta su modelli preclinici in collaborazione con il Laboratorio di Neurosviluppo di Humanitas, l’Università di Genova e il Centro nazionale della ricerca scientifica di Marsiglia, Francia. Finanziamenti significativi, tra cui un Erc Advanced Grant ottenuto dalla Prof.ssa Matteoli nel 2022 e una borsa postdoc dal programma HiPPO di Fondazione Humanitas per la ricerca, hanno reso possibile questa importante indagine.
Gli studiosi sottolineano che, sebbene lo studio sia ancora in una fase preclinica, apre nuove strade nella comprensione delle connessioni tra il sistema immunitario e il cervello. La Prof.ssa Matteoli afferma che il collegamento tra varianti difettose di Trem2 e l’Alzheimer è oggetto di studi futuri, e la comprensione di questo meccanismo potrebbe portare allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici per malattie attualmente prive di cure efficaci.
La scoperta sottolinea l’importanza di considerare lo sviluppo e l’invecchiamento come processi interconnessi nel cervello. L’interazione tra le cellule nervose e quelle immunitarie, in particolare le cellule della microglia, sembra giocare un ruolo fondamentale non solo nella formazione dei ricordi, ma anche nell’invecchiamento cerebrale e nelle malattie neurodegenerative.
In sintesi, la ricerca offre nuove prospettive per comprendere il ruolo della microglia nella regolazione della memoria e del metabolismo neuronale, aprendo la strada a futuri studi clinici che potrebbero rivoluzionare l’approccio alle malattie neurodegenerative.