
I social media, spesso teatro di discussioni accese, hanno recentemente visto un acceso dibattito su TikTok riguardo alla pratica di lavare il pollo prima della cottura. Sebbene possa sembrare un gesto igienico, uno studio rivela che non solo è inutile, ma può aumentare il rischio di malattie di origine alimentare.
Recentemente, un post su TikTok ha suscitato una serie di commenti su una donna che condivideva una ricetta per preparare il pollo. Invece di commenti sulla ricetta, molti si sono concentrati sull’assenza del lavaggio del pollo prima della cottura.
Contrariamente a quanto si possa pensare, lavare il pollo è una pratica rischiosa. Mezzo secolo fa, piume, fango o sporco avrebbero reso il lavaggio del pollo necessario. Tuttavia, oggi, la carne di pollame viene preparata e pronta per la cottura al momento dell’acquisto.
Il pollo crudo, in particolare, può portare microrganismi dannosi come Salmonella e Campylobacter. Lavare il pollo prima della cottura, tuttavia, non elimina questi batteri e può persino aumentare il rischio complessivo di infezioni alimentari.
L’atto di lavare il pollo può causare la diffusione di batteri patogeni in tutta la cucina. Quando il pollo viene sciacquato sotto il rubinetto, i batteri presenti sulla pelle possono finire nell’acqua e essere successivamente spruzzati in giro, contaminando superfici e altri alimenti.
Inoltre, lasciare il pollo in ammollo in una soluzione di acqua e aceto o succo di agrumi non rende la carne più sicura. Studi dimostrano che queste pratiche non eliminano completamente i batteri.
Per gestire il pollo crudo in modo sicuro, è consigliabile utilizzare sacchetti di plastica puliti per evitare gocciolamenti e pulire immediatamente eventuali schizzi con carta da cucina. Al termine della preparazione, lavarsi bene le mani, pulire le superfici di lavoro e utensili, e cuocere il pollo a una temperatura interna di circa 75°C per garantire la sicurezza alimentare.
In conclusione, la chiave per una preparazione sicura del pollo è la cottura adeguata, non il lavaggio. Questo evita il rischio di contaminazione incrociata e assicura che il cibo sia sicuro da consumare.
Questo è questo dicono gli studi. Ovviamente, poi spetta al buon senso di ognuno di noi decidere cosa è meglio.