
La scienza ci ha insegnato che come le impronte digitali, ogni fiocco di neve è unico. Tuttavia, un recente studio condotto dall’Università dello Utah ha scoperto che, nonostante la loro forma distintiva, tutti i fiocchi di neve seguono uno schema universale durante la loro discesa. Questa sorprendente scoperta potrebbe avere implicazioni significative nella comprensione delle tempeste e nella previsione meteorologica.
Metodologia dello Studio
I ricercatori, guidati da Dhiraj Singh, hanno sviluppato un sofisticato dispositivo utilizzando luce laser, una piastra riscaldante e due telecamere. Questo dispositivo ha permesso l’osservazione e l’analisi meticolosa di oltre mezzo milione di fiocchi di neve sulle montagne vicino a Salt Lake City. Misurando la massa, le dimensioni, la densità, la velocità e l’accelerazione dei fiocchi di neve, il team ha esaminato il loro comportamento in varie condizioni di tempesta.
Scoperta Inaspettata
Contrariamente alle aspettative, tutti i fiocchi di neve hanno mostrato modelli simili di accelerazione e velocità terminale, indipendentemente dalle loro diverse dimensioni e densità. Questi modelli seguivano due linee distinte e semplici, ciascuna rappresentata da una distribuzione statistica “laplaciana”. La scoperta è stata definita inaspettata e significativa, soprattutto considerando la complessità delle condizioni turbolente e la varietà di forme dei fiocchi di neve.
Implicazioni nel Campo della Meteorologia
Questa scoperta potrebbe avere implicazioni cruciali nel campo della meteorologia, offrendo una comprensione più approfondita del comportamento dei fiocchi di neve durante le tempeste. La semplicità del modello scoperto potrebbe contribuire alla previsione accurata del comportamento atmosferico, migliorando le capacità di monitoraggio e di prevenzione di eventi meteorologici estremi.
Sebbene ogni fiocco di neve conservi la sua unicità, la scoperta di uno schema universale nella loro discesa apre nuove prospettive nella comprensione della fisica atmosferica. Questo studio potrebbe essere il punto di partenza per sviluppare modelli più accurati nelle previsioni meteorologiche e migliorare la nostra capacità di comprendere e affrontare le tempeste in modo più efficace.