
Si tratta di un momento epocale nell’archeologia europea, con la rivelazione di un villaggio neolitico senza precedenti nel nord-est della Francia. Questo sito, situato a Val-des-Marais, vicino a Parigi, è diventato il fulcro di una scoperta che ha richiesto 150 anni per giungere a una comprensione completa.
L’avventura archeologica iniziò nel 1873 con la prima scoperta di selce nella zona, e quest’estate, Remi Martineau del Centro nazionale per la ricerca scientifica (CNRS) in Francia e il suo team hanno finalmente portato alla luce le testimonianze di un insediamento neolitico permanente. Il sito, denominato Marais de Saint-Gond, ha precedentemente rivelato una ricchezza di reperti, tra cui miniere di selce, camere sotterranee, vicoli di megaliti e manufatti di vario genere.
Questa nuova scoperta è stata acclamata come il “tassello finale” nell’interpretazione della storia antica della regione. L’insediamento, caratterizzato da un recinto preistorico che circonda una collina su un ettaro di terra, rivela dettagli cruciali sull’organizzazione economica, sociale e territoriale dell’era neolitica.
Martineau sottolinea l’unicità di questo villaggio, affermando che “non esiste un equivalente in tutta Europa“. Le evidenze archeologiche includono una trincea per una palizzata, una vasta discarica e pozzi, suggerendo un insediamento ben strutturato. Tra i reperti più straordinari, un oggetto in madreperla risalente a circa 3.400 anni fa, considerato uno dei primi bottoni della storia. Martineau lo definisce un “pezzo da museo” per la sua straordinaria conservazione e il significato storico che rappresenta.
Questa scoperta non solo aggiunge dettagli al puzzle della preistoria europea ma sottolinea anche l’importanza di continuare a esplorare il passato con uno sguardo attento e curioso. Dopo 150 anni di indagini, Marais de Saint-Gond rivela il suo segreto, offrendo una finestra senza precedenti sulle vite di coloro che hanno abitato la regione millenni fa.