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Nei pressi di Stonehenge, a 3 chilometri di distanza e attorno alle rovine di un altro insediamento, le mura di Durrington, è stato portato alla luce un nuovo sito di origine neolitica. Si tratta di una formazione particolare, molta diversa in realtà dai megaliti usati nel sito ben più famoso.

Si tratta di pozzi con un diametro di 10 metri e una profondità di 5 metri, a differenza di quello che è stato scritto nelle scorse ore da molte testate che si sono basate su una fonte errata. Questi pozzi si trovano a formare un anello lungo ben 2 chilometri. Si tratta del primo ritrovamento di questo tipo in Gran Bretagna e gli archeologici sono molto entusiasti di tutto questo. Per trovare questo sito hanno usato una tecnica all’avanguardia già usata ampiamente in tempi recenti e che ha permesso di trovare novità assolute.

Una nuova Stonehenge fatta di pozzi

Le parole di alcune esperti in merito a questo ritrovamento:

“L’area intorno a Stonehenge è tra i paesaggi archeologici più studiati sulla terra. È straordinario che l’applicazione delle nuove tecnologie possa ancora portare alla scoperta di una struttura preistorica così massiccia. Quando sono state notate per la prima volta queste fosse, si pensava che potessero essere caratteristiche naturali. Solo attraverso indagini geofisiche, potevamo unire i punti e vedere che c’era uno schema su larga scala. Essendo il luogo in cui i costruttori di Stonehenge vivevano e festeggiavano, Durrington Walls è la chiave per sbloccare la storia del più ampio paesaggio di Stonehenge, e questa sorprendente scoperta ci offre nuove intuizioni sulle vite e le credenze dei nostri antenati neolitici.”