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In un’impresa scientifica rivoluzionaria, un team di scienziati giapponesi ha ottenuto con successo la coltivazione di embrioni di topo nello spazio, dimostrando che tali embrioni sono in grado di svilupparsi normalmente in un ambiente di microgravità. Questo studio segna un passo significativo nella direzione di esplorare la possibilità della riproduzione umana nello spazio.

L’esperimento è stato condotto in collaborazione tra l’Università Yamanashi, la Japanese Aerospace Exploration Agency (JAXA) e l’istituto Riken. I ricercatori hanno inviato 720 embrioni di topo bicellulari congelati alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) all’interno del progetto denominato “Space Embryo”. Un dispositivo appositamente progettato ha permesso agli astronauti di manipolare agevolmente gli embrioni durante la fase sperimentale.

L’astronauta Akihiko Hoshide ha supervisionato la crescita degli embrioni in diverse condizioni gravitazionali prima di riportarli sulla Terra per ulteriori analisi.

I risultati dello studio hanno rivelato che gli embrioni hanno mostrato uno sviluppo embrionale iniziale del tutto normale. Le blastocisti, che sono una fase essenziale nello sviluppo embrionale, sono state in grado di formare sia la massa cellulare interna (ICM), che costituirà il feto, che il trofettoderma (TE), fondamentale per la formazione della placenta. Ciò dimostra che gli embrioni hanno completato una parte significativa del loro sviluppo in condizioni di microgravità.

Una delle preoccupazioni iniziali era che l’assenza di gravità potesse influenzare negativamente i processi biologici cruciali all’interno degli embrioni. Tuttavia, gli embrioni hanno mostrato un simile sviluppo sia in ambienti di microgravità che in quelli di gravità artificiale, confutando le preoccupazioni iniziali.

I ricercatori hanno anche osservato che non sono stati riscontrati cambiamenti significativi nel DNA e nei geni all’interno delle blastocisti, suggerendo che lo sviluppo embrionale nello spazio non abbia avuto effetti dannosi a livello genetico.

Questo studio rappresenta una pietra miliare poiché, sebbene studi precedenti abbiano affrontato la riproduzione di organismi più semplici nello spazio, come tritoni e pesci. Questa è la prima volta che embrioni di mammiferi hanno mostrato uno sviluppo naturale e normale in un ambiente di microgravità.

Il passo successivo per i ricercatori sarà il trapianto delle blastocisti cresciute nello spazio in topi sulla Terra per valutarne la vitalità a lungo termine. Questo studio, pubblicato sulla rivista iScience, non solo amplia la nostra comprensione della biologia riproduttiva, ma apre nuove possibilità per la vita e la riproduzione umana nello spazio, sfidando i limiti attuali e aprendo nuove porte alla futura esplorazione dello spazio e della colonizzazione di altri pianeti.