Il fico d’india: il segreto per una pelle giocane. Foto di Gundula Vogel da Pixabay

Al giorno d’oggi si è sempre più alla ricerca di formule cosmetiche naturali, e tra queste sembra che l’olio di semi di fico d’India sia stato oggetto di crescente interesse. Ricco di vitamina E, acidi grassi polinsaturi e steroli, questo olio vegetale è rinomato come un potente ingrediente antietà naturale.

 

Il fico d’India: una pianta straordinaria

Il fico d’India o ficodindia (Opuntia ficus-indica), è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Cactacee, originaria del Centroamerica ma naturalizzata in tutto il bacino del Mediterraneo, soprattutto nelle zone di Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia e Sardegna.

Nella medicina popolare i frutti sono da sempre considerati astringenti; per la loro ricchezza in vitamina C sono stati usati in passato dai naviganti per la prevenzione dello scorbuto. Mentre i giovani cladodi, riscaldati al forno, vengono utilizzati come emollienti, applicati in forma di cataplasma. Mentre il decotto di fiori di questa pianta ha tradizionalmente proprietà diuretiche.

Nella medicina moderna invece, sembra che i frutti di O. ficus-indica abbiano notevoli proprietà antiossidanti. L’efficacia di un estratto di O. ficus-indica nella cura dei postumi della intossicazione alcolica è stata dimostrata in uno studio clinico controllato randomizzato.

La notevole concentrazione della frazione polisaccaridica presente nei cladodi del ficodindia, così come in altre specie di Opuntia, costituita prevalentemente da un polimero di galattosio, arabinosio e altri zuccheri tra cui quello denominato opuntiamannano, comporta la capacità di legare i grassi e gli zuccheri ingeriti (resi pertanto non assorbibili); con risultati positivi sul metabolismo glico-lipidico e nella sindrome metabolica.

 

Il suo utilizzo nell’industria cosmetica

Il fico d’India, è diventato, in pochi anni, un ingrediente protagonista delle formulazioni cosmetiche naturali. A parte le spine infatti, tutta la pianta può essere utilizzata e valorizzata. Il 70% della produzione di fico d’India in alcuni paesi, viene infatti inviata in Europa, principalmente in Francia, dove viene destinato all’industria cosmetica.

È importante non confondere l’olio di semi di fico d’India con un macerato oleoso. Quest’ultimo si ottiene infatti facendo macerare i fiori e/o i frutti dell’albero in un olio neutro, solitamente raffinato di girasole, mentre l‘olio di semi si ottiene dalla spremitura diretta dei semi. L’olio essenziale, invece, si ottiene per estrazione chimica, quando i semi di fico d’india polverizzati vengono aggiunti a un solvente come l’esano.

Il campo delle possibili applicazioni cosmetiche, e non solo, del fico d’india sembra quindi ancora molto ampio. In particolare perché l‘Opuntia ficus-indica, che prospera su terreni poveri ed è molto resistente al caldo e alla siccità, interessa anche l’industria agroalimentare e farmaceutica.