oximel (1)
Foto di Benyamin Bohlouli su Unsplash

Nel mondo della medicina moderna, una recente scoperta sta portando alla ribalta un antico rimedio: l’oxymel. Questa miscela di miele e aceto, prescritta già da Ippocrate, potrebbe rappresentare un’alternativa economica ed efficace agli antibiotici per il trattamento delle ferite croniche, secondo uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Warwick.

Sebbene il miele e l’acido acetico (il componente attivo dell’aceto) siano da tempo utilizzati separatamente in campo medico per la cura delle ferite, la loro combinazione non era stata mai completamente esplorata fino a ora.

Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Microbiology, ha indagato l’effetto dell’oxymel sui biofilm, ovvero colonie di batteri patogeni comuni che si sviluppano sulle ferite, come il Pseudomonas aeruginosa e il temibile Staphylococcus aureus.

Le applicazioni separate di basse dosi di miele e acido acetico avevano mostrato risultati limitati nella lotta contro questi batteri. Tuttavia, la combinazione dei due, nota come oxymel, ha dimostrato di essere in grado di uccidere fino a 1.000 volte più batteri rispetto all’aceto da solo e fino a 100.000 volte di più rispetto al miele da solo.

Questa scoperta assume un’importanza cruciale in un’epoca in cui stanno emergendo sempre più batteri resistenti agli antibiotici e in cui le ferite croniche stanno diventando sempre più diffuse, soprattutto tra pazienti affetti da condizioni come il diabete o tra quelli che hanno subito traumi da ustione.

Le ferite croniche rappresentano un notevole onere per i sistemi sanitari, come spiega il chirurgo plastico della UCLA Health, Andrew Vardanian, specializzato in ferite complesse. Egli afferma che “abbiamo bisogno di più opzioni terapeutiche, poiché molti approcci attuali sono inefficaci o addirittura rendono i batteri più resistenti ai farmaci.

Oltre all’efficacia, un altro aspetto che rende l’oxymel promettente è il suo costo relativamente basso, che potrebbe renderlo una scelta interessante per gli operatori sanitari alla ricerca di alternative più economiche per il trattamento delle infezioni persistenti.

Il prossimo passo per i ricercatori è comprendere il motivo per cui l’oxymel si dimostra più efficace rispetto ai suoi componenti presi separatamente. Se gli studi sull’uomo confermeranno l’efficacia di questa antica medicina, potremmo assistere all’integrazione dell’oxymel come uno strumento cruciale nella lotta contro le infezioni resistenti agli antibiotici, offrendo nuove speranze per i pazienti affetti da ferite croniche e contribuendo a ridurre la crescente minaccia degli antibiotico-resistenti nell’ambito medico.