ferentillo
Foto di Håkon Grimstad su Unsplash

Nascosto nella verde Valnerina, all’interno del suggestivo Parco fluviale del Fiume Nera, si cela uno dei luoghi più intriganti dell’Umbria: la Cripta delle Mummie a Ferentillo. Questo luogo rappresenta un vero e proprio tempio della memoria, un santuario terreno in cui antiche mummie narrano storie tanto affascinanti quanto comprensibili grazie alla scienza.

Ferentillo è un borgo incantevole situato nella Valnerina, immerso nella maestosa bellezza naturale. Questa valle, plasmata dal fiume Nera, è caratterizzata da paesaggi montagnosi e valli strette, dove nel corso dei secoli hanno preso forma piccoli centri abitati. Ferentillo, con i suoi poco più di 1.000 abitanti, è diviso in due anime: il borgo di Matterella e quello di Precetto, separati dal fiume Nera. Nonostante le sue dimensioni ridotte, Ferentillo ha una storia ricca e un patrimonio culturale notevole. Qui troverete il Museo delle Mummie e l’Abbazia di San Pietro in Valle, che costituiscono un circuito museale unico nel suo genere.

Situato nella cripta della chiesa di Santo Stefano, nel pittoresco borgo di Precetto, nella provincia di Terni, il Museo delle Mummie di Ferentillo è un’attrazione unica nel suo genere. Qui, la memoria storica si mescola alla fede religiosa e all’incredibile valore scientifico, grazie a una straordinaria conservazione dei corpi, resa possibile da un microclima particolare.

Sono ben 35 i corpi mummificati che riposano in questa cripta, accanto a oltre 400 teschi. La loro perfetta conservazione è un mistero svelato dalla fisica e dalla chimica. Per decenni, queste mummie rimasero esposte nella cripta senza particolari precauzioni. Tuttavia, nel 1992, a causa del loro progressivo deterioramento, si decise di conservarle in teche e nacque così l’area museale.

 

Ma quali sono le cause di questo straordinario processo naturale di mummificazione?

Gli studi condotti per risolvere questo mistero hanno rivelato che il terreno ricco di sali di calcio, calcare ed argilla ha favorito la disidratazione dei corpi, preservandoli nel tempo.

Oggi, nel Museo delle Mummie di Ferentillo, sono conservate 24 mummie di uomini, donne e bambini, oltre a 10 teste e quasi 300 teschi. Questi corpi si distinguono per il loro straordinario stato di conservazione, con capelli, barba, denti, unghie e perfino cicatrici, piaghe e ferite ancora visibili. I loro indumenti sono quasi perfettamente conservati, permettendo una generica identificazione delle professioni e degli status sociali dei defunti, che includevano civili, contadini e soldati.

Ogni visita al Museo delle Mummie offre l’opportunità di conoscere la storia personale di queste mummie. Mentre ci si avvicina alle teche numerate e si legge la storia di ciascuna mummia, si prova una profonda commozione e ci si immerge nelle vite e nei dolori di questi uomini e donne di un tempo remoto, che sembrano ancora vivi nella loro memoria conservata.

Questo museo è riconosciuto come uno dei più importanti per gli studiosi dei processi di mummificazione e attrae l’attenzione di curiosi da ogni parte del mondo a Ferentillo, un piccolo gioiello nella Valnerina umbra. La peculiarità di questa cripta è la conservazione naturale delle mummie, che si sono preservate nel tempo in modo del tutto naturale. Gli esperti attribuiscono questa straordinaria conservazione al tipo di terreno in cui vennero sepolti i corpi, che ha provocato un’essiccazione completa dei tessuti molli. Alcune di queste mummie conservano intatte unghie, denti, orecchie, labbra, barba e persino capelli.

La storia della cripta risale al 1806, quando, in seguito all’Editto Napoleonico di Saint Cloud “Décret Impérial sur les Sépultures”, che proibiva le sepolture entro le mura cittadine, furono creati cimiteri extraurbani. Questo decreto impose la riesumazione dei corpi all’interno della cripta della chiesa di Santo Stefano nel borgo di Precetto. È grazie a questa operazione che è emersa la sensazionale scoperta delle mummie e la perfetta conservazione di alcune di esse, caratterizzata da una completa essiccazione dei tessuti molli. I frati responsabili della Cripta della chiesa di Santo Stefano, dove venivano sepolti i defunti di Precetto, ordinarono delle esumazioni per conformarsi a questa nuova legge. Ciò che trovarono fu sorprendente: alcuni corpi sepolti nel 1500 erano perfettamente conservati in tutti i dettagli dopo 300 anni dalla sepoltura.

Dopo questa scoperta straordinaria, gli studiosi dell’Accademia dei Lincei fecero tappa a Ferentillo. Tra di loro c’erano due fisici, il Dott. Carlo Maggiorani e il Dott. Aliprando Moriggia, e il chimico Dott. Vincenzo Latini, che condusse analisi chimiche del terreno. Scoprirono che il terreno era ricco di sali di calcio, soprattutto calcare ed argilla, e questa particolarità favoriva l’essiccazione dei corpi grazie alla sua natura igroscopica, ovvero la capacità di assorbire l’umidità. La sepoltura a contatto con il terreno, una pratica comune dell’epoca, amplificò questo effetto. Le mummie presenti nella cripta includono uomini, donne e bambini, insieme a numerosi teschi. Questa particolare museificazione offre una visione unica e scientificamente affascinante, rendendo la Cripta delle Mummie uno dei luoghi più visitati dell’Umbria, una tappa imperdibile per chiunque desideri immergersi nelle “suggestioni razionali” di un passato straordinario.

È importante sottolineare che una visita alle Mummie di Ferentillo è consigliata solo per persone poco impressionabili. Prima di organizzare una visita, è consigliabile valutare il proprio stato emotivo e quello degli eventuali accompagnatori. La vista di mummie, cadaveri e ossa può essere inquietante e suscitare emozioni inaspettate, che variano da persona a persona, indipendentemente dall’età. Tuttavia, per coloro che sono affascinati dalla storia e dalla scienza dietro queste mummie uniche, la visita al Museo delle Mummie di Ferentillo è un’esperienza straordinaria da non perdere.