
Le autorità internazionali sono sempre state attenti a eventuali virus in giro per il mondo che hanno le potenzialità di diventare un problema. Soprattutto dopo questo evento, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta ancora più attenta sui pericoli di pandemie e di recente e sta lavorando a una nuova lista. Un’analisi che richiede oltre 300 scienziati che hanno studiato oltre 25 tra famiglie di virus e batteri.
Le parole del direttore dell’OMS: “Prendere di mira i patogeni prioritari e le famiglie di virus per la ricerca e lo sviluppo di contromisure è essenziale per una risposta rapida ed efficace a epidemie e pandemie. Senza significativi investimenti in ricerca e sviluppo prima della pandemia di COVID-19, non sarebbe stato possibile sviluppare vaccini sicuri ed efficaci in tempi record.”
Le eventuali pandemie secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità
L’ultimo aggiornamento di tale lista risale al 2017 dove tra l’altro era già presente il virus che causa il Covid-19, ma anche l’ebola e altri virus come quello della malattia di Marburg, della febbre di Lassa o della sindrome respiratoria mediorientale. L’aggiornamento della suddetta dovrebbe uscire non prime dell’aprile dell’anno prossimo e sicuramente ci sarò molta attenzione in merito visto i recenti accadimenti. Tra le altre cose invece, si cercherà di migliorare i sistemi di allerta.
“Una volta rilevato un focolaio, ci sono spesso alcune ore critiche per segnalare, valutare e agire per fermare la diffusione di una malattia prima che diventi praticamente inarrestabile. L’attuale bozza non va abbastanza lontano per richiamare l’urgenza necessaria per prepararsi alla malattia X o ai patogeni noti, o per rispondere nella fase iniziale. Dal dicembre 2019, quando le informazioni sul nuovo coronavirus sono state soppresse, a più paesi che hanno adottato un approccio ‘aspetta e guarda’ quando sono stati segnalati per la prima volta i casi di Covid-19, abbiamo visto le conseguenze dannose dell’inazione all’inizio.”