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Quando si ha un giardino, si tende a tenerlo in ordine sia per una questione di estetica, sia per evitare rischi inutili come creare un habitat per animali indesiderati. Detto questo, alcune cose possono essere evitate per un bene proprio della natura in sé, anche a un livello più ampio del proprio cortile. Ce lo spiega una ricerca fatta in Danimarca che va a interessare tutti quanti.

Si parla soprattutto delle foglie. Se a molti piacciono i colori dell’autunno e si lascio trasportare dal cadere di quest’ultimo, poi pulire è un altro discorso. Seppure fastidioso, molti le raccolgono e le portano a smaltire. In realtà, tenere dove stanno può favore il giardino in sé grazie a tutti i nutrimenti che arrivano tramite la decomposizione, ma non solo. C’è anche un discorso di intrappolare l’anidride carbonica.

 

Giardino, foglie e cambiamento climatico

Le parole di Per Gundersen, dell’Università di Copenaghen: “Se tutti si impegnassero e imparassero a gestire i rami e i ramoscelli del proprio giardino, ad esempio, i miei calcoli suggeriscono che potremmo immagazzinare circa 600.000 (in Danimarca) tonnellate di CO2 all’anno. Quando i rifiuti del giardino vengono bruciati o compostati dai sistemi di smaltimento dei rifiuti urbani, la CO2 viene restituita nell’atmosfera molto rapidamente. Mantenendo i rifiuti nel giardino, il processo di decomposizione è notevolmente più lento. In pratica, ciò significa che si accumula uno stoccaggio sempre più grande di CO2 nel giardino sotto forma di ramoscelli, rami secchi e foglie che vengono lasciate a decomporsi.”

Oltre a questo, la decomposizione sul posto porta al terreno del giardino di poter contare su una quantità importante di humus il che serve per facilitare l’accumulo di acqua e di sostanze nutritive. Il tutto per avere ancora più verde.