
Secondo un nuovo studio è possibile predire la propria morte basandosi sulla camminata. Basterebbero infatti delle misurazioni effettuate con sensori di movimento indossati al polso per prevedere il rischio di mortalità nei cinque anni successivi.
Lo studio, pubblicato giovedì sulla rivista PLOS Digital Health, è stato condotto utilizzando i dati di oltre 100.000 persone, raccolti dal progetto Biobank del Regno Unito. Nell’ambito del progetto sono statti infatti raccolti e messi a disposizione della scienza, le informazioni sanitarie e biometriche dai partecipanti a parti dal 2006 e per i 14 anni a venire.
Analizzare la camminata per predire la morte
L’autore dello studio, Bruce Schatz, un ricercatore di informatica dell’Università dell’Illinois, ha scelto di utilizzare i sensori al polso per fare il test della camminata di sei minuti: una misurazione della funzione cardiaca e polmonare comunemente eseguita durante una visita medica. Per eseguire la misurazione ai partecipanti viene chiesto di camminare a un ritmo normale per sei minuti e si confronta la distanza totale percorsa con parametri di riferimento in base alla loro età.
Analizzando i risultati dei test, i ricercatori hanno scoperto che le previsioni di morte futura fatte dal modello erano corrette nel 72% dei casi dopo un anno e nel 73% dopo cinque anni.
Questo nuovo studio, ha affermato Schatz, è una dimostrazione più promettente della tecnologia di monitoraggio passivo, e di come i sensori di smartphone e smartwatch possano essere utilizzati, poiché il modello del suo team richiede meno dati e offre privacy all’utente.
Ma, sebbene i sensori utilizzati nello studio fossero quasi identici a quelli dei semplici telefoni cellulari e smartphone, il lavoro futuro dovrebbe rendere possibile applicare questi modelli su applicazioni disponibili per lo smartphone, senza dover ricorre ai modelli di sensori utilizzati per lo studio, simili a quelli del cellulare ma pur sempre dei sensori esterni da dover indossare.