Uno dei rischi associato al Covid-19 è l’aumento dei rischi di coaguli di sangue. Un sintomo legato all’attività del virus che può colpire un po’ ovunque in tutto il corpo. Che tale malattia lo causi non è ovviamente una novità visto che se ne parla dall’arrivo dei vaccini che lo avevano come effetto collaterale. Un nuovo studio però indica quanto può durare il rischio.
Anche i sintomi duraturi del Covid-19 non sono di fatto una novità. La versione prolungata della malattia implica la presenza dei sintomi dopo mesi dalla passata infezione. Detto questo però, il rischio di coaguli di sangue non è mai stato realmente associato a questa eventualità. Adesso si scopre che il rischio continua per molto, anche per più di un anno.
Covid-19: il problema dei coaguli di sangue
Le parole della dottoressa Karen Furie, neurologa presso il Rhole Island Hospital: “Penso che questo sia un nuovo elemento della storia, che il rischio non sia solo nel periodo dell’infezione acuta da Covid-19. Tra la 27a e la 49a settimana, c’è un aumento di circa il 30% del rischio di coaguli arteriosi. Ma l’aumento è maggiore più a lungo. Penso che questo ponga una nuova prospettiva su quel periodo di rischio successivo.”
In sostanza, le persone che durante la pandemia erano quelle più a rischio, anche ora che è finita devo stare attenti e fare controlli costanti. Il rischio di un coagulo di sangue legato al Covid-19 e quindi un evento trombotico sono una nuova campanella di allarme per molti individui.