Dal 16 agosto al 2 settembre ha avuto luogo la quindicesima migrazione controllata degli ibis eremiti (Geronticus eremita). Un team di ricercatori austriaci e tedeschi, con il loro progetto Waldrappteam, sta infatti tentando di reintrodurre questa specie, a forte rischio di estinzione, in Europa e per farlo devono insegnare loro a migrare verso climi più caldi durante l’inverno.
Il viaggio degli ibis eremiti dietro alle loro mamme umane
Per questo motivo i ricercatori devono mostrare ai giovani uccelli la strada da compiere nella loro migrazione, accompagnandoli con due paraplani, parapendii a motore, nel loro viaggio. Nelle ultime settimane le mamme umane degli ibis eremiti hanno quindi solcato insieme a loro e ai membri della squadra, i cieli dell’Alto Adige, del Veneto, della Romagna e della Toscana. Il viaggio degli ibis, che hanno ora cinque mesi e sono nati in uno zoo, è iniziato a Seekirchen am Wallersee, a nord-est di Salisburgo e si è svolto in diverse tappe.
Gli uccelli sono stati separati dai genitori a pochi giorni dalla nascita, per essere cresciuti da due mamme adottive umane che, come spiega Bernhard Gönner, zoologo e amministratore del Waldrappteam, “sono la ragione per cui ci seguono”. La migrazione a guida umana infatti funziona grazie allo stretto legame tra gli ibis e le donne che li hanno nutriti e accuditi e che si basa sul meccanismo dell’imprinting.
La scelta dei genitori adottivi
La migrazione degli ibis eremiti non è un processo totalmente istintivo. I giovani uccelli imparano infatti la strada seguendo i loro genitori nella migrazione, imparando così la strada da percorrere. Quando gli uccelli nascono in cattività, come in questo caso, non hanno la possibilità di apprendere il percorso dai genitori ed è per questo che si procede con la migrazione a guida umana.
I genitori adottivi umani possono essere sia donne che uomini, ma secondo il protocollo messo appunto da Johannes Fritz, fondatore e direttore del progetto di reintroduzione, devono essere dello stesso sesso in modo da evitare che il dimorfismo sessuale umano possa confondere gli ibis. In questi uccelli infatti non è presente alcun dimorfismo sessuale e le femmine e i maschi sono esattamente identici.
Per questo viaggio sono state scelte due mamme umane, Lisa Kern, studente di biologia e geografia all’Università di Karlsruhe e Helena Wehner, Per evitare che gli ibis diventino troppo fiduciosi nei confronti dell’uomo, possono essere avvicinati solo dai genitori adottivi e il resto del gruppo di ricerca si tiene a distanza.
Una lunga migrazione fino ad Orbetello
La tappa finale del viaggio migratorio degli ibis eremiti sarà l’Oasi della Laguna di Orbetello del WWF, in provincia di Grosseto, dove è già presente la popolazione migratoria reintrodotta dal Waldrappteam che all’inizio del 2022 contava già circa 200 esemplari. Qui i giovani nati in libertà si uniranno a quelli introdotti con questo ultimo viaggio, in modo da far aumentare più velocemente la popolazione ormai selvatica e autonoma.
L’intervento del Waldrappteam che permette di far vivere in natura uccelli nati in cattività serve appunto al rapido aumento delle popolazioni in libertà. La nuova generazione di ibis vivrà nell’oasi di Orbetello per circa tre anni. A quel punto, una volta raggiunta la maturità sessuale, gli uccelli sentiranno l’istinto di tornare verso Salisburgo, dove sono nati, per accoppiarsi. Ma a quel punto conosceranno la strada, insegnata loro dalle loro premurose mamme umane.
Il programma Waldrappteam proseguirà con migrazioni guidate fino al 2028. Questo dovrebbe essere infatti il tempo necessario affinché il numero degli ibis eremiti europei raggiunga una soglia minima per il mantenimento in autonomia della popolazione.
Per chi volesse seguire il destino di questi magnifici uccelli, basterà scaricare l’app Animal Tracker, sviluppata dal Waldrappteam insieme alla Società Max Planck. Grazie all’app e ai trasmettitori GPS che verranno messi agli uccelli, sarà possibile infatti seguirli, anche senza registrazione. Grazie all’app sarà anche possibile anche caricare fotografie o annotazioni su eventuali avvistamenti di questi uccelli.