
Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina e continua ad attaccare, centinaia di migliaia di persone sono fuggite dal Paese. Lo abbiamo visto grazie alle numerose immagini che ci arrivano anche a mezzo social network, testimoniate dagli stessi utenti. Molte persone già traumatizzate stanno affrontando l’impossibile decisione di lasciare i loro amati animali a causa del protocollo per il movimento non commerciale di animali da compagnia nell’UE. Ma non solo. Ci sono anche animali che non hanno una fortuna di avere una famiglia “umana” e che, quindi, randagi vagano per le strade o randagi lo diventano perchè abbandonati per causa di forza maggiore.
Molti di questi animali dipendono interamente dai loro padroni per la sopravvivenza e, se separati dalle loro famiglie, hanno il comune destino di essere lasciati a morire.

Animali lasciati a loro stessi
Le attuali normative per l’introduzione di animali da compagnia nell’UE e nel Regno Unito non rendono le cose semplici per chi si trova in stato di guerra e deve scappare. Queste, infatti, richiedono che animali come cani e gatti siano vaccinati e dotati di microchip e che abbiano un esame del sangue negativo per la rabbia.
Alcuni di questi animali riescono a viaggiare con i propri padroni umani se dotati di microchip o tatuaggi e vaccinati contro la rabbia. Mentre un esame del sangue è di solito richiesto per l’ingresso, ma sembra sia revocato in alcuni Paesi solo se l’animale sarà posto in condizioni di quarantena a destinazione.
A causa di queste restrizioni, comunque, numerosi animali vengono liberati e abbandonati nella zona di confine. Non è difficile, dunque, immaginare che molti animali da compagnia sono destinati a morire di fame e di sete a meno che non arrivino i soccorsi. Ad ogni modo, giungono anche notizie di volontari che non sono fuggiti proprio per dare cure e protezioni a questi amici a quattro zampe.
Le vittime umane assediate fuggono dalle case bombardate per proteggere se stesse e i loro animali. Per mettere in salvo l’intera famiglia, anche gli animali devono essere autorizzati a viaggiare oltre il confine nazionale. Immaginate, infatti, trovarsi davanti alla scelta di dover prendere l’essenziale e lasciare non solo la propria casa, ma un affetto familiare come può essere quello di un animale caro.
Le vittime non sono solo umane. Basti pensare a cani e gatti che nemmeno capiscono le cause di tanto frastuono e morte che li circonda. Improvvisamente catapultati in fredde e bagnate strade, senza più alcun amore che li tuteli.