
A 93 anni, il Patrimonio vivente dell’umanità si carica delle voci delle cannoniere della Terra del Fuoco, situate nei territori del Cile e dell’Argentina. La morte della cilena Cristina Calderón è avvenuta all’ospedale clinico Magallanes, a causa di complicazioni legate al Covid-19.
La Abuela, come era conosciuta, era la depositaria della cultura Yagan, che ha abitato i confini del mondo per 12.000 anni. Il quotidiano El País la indica come l’ultima Yamana etnicamente puro e custode di una cultura che è andata perduta a causa dell’incrocio di razze con altri popoli indigeni e l’uomo bianco. Nonostante abbia lasciato sette figli e 14 nipoti, nessuno parla la lingua come lei.
La sua figlia più giovane, Lidia González Calderón, è una dei legislatori indigeni che stanno attualmente redigendo la nuova Costituzione cilena. Sul suo account Twitter ha scritto: “Madre, per lo Yagán la tua partenza crea un vuoto culturale, umano ed emotivo insostituibile. E ci pone il compito di preservare la tua memoria e con essa quella della nostra gente. Questo è il lavoro che mi è stato affidato e con il quale adempirò per voi e per il nostro popolo”.
[DECLARACIÓN PÚBLICA]
Sobre el fallecimiento de mi madre, Cristina CalderónHoy, jueves 16 de febrero de 2022, falleció mi madre, depositaria de nuestras tradiciones, última hablante activa del Yagán. Con ella se va parte importante de la memoria cultural de nuestro pueblo
[+] pic.twitter.com/P3SXHhavZM
— Lidia González Calderón (@lidiayagan) February 16, 2022
Gli Yagán, il popolo indigeno più meridionale del pianeta, sono canoisti nomadi che hanno vissuto nell’estremo sud dell’America per 6.000 anni. Secondo i documenti storici, nel 19° secolo gli esploratori europei arrivarono e li rapirono per tenerli negli zoo umani del loro continente.
In un rapporto del National Geographic si dice che ogni due settimane una lingua muore. È probabile che quasi la metà delle circa 7.000 lingue parlate nel mondo oggi siano scomparse entro la fine del secolo.
Questa lingua era particolarmente nota per una parola che non trova corrispondenze in nessun’altra, ovvero mamihlapinatapai, quella strana sensazione quando vuoi che sia l’altra persona a fare la prima mossa e la sproni con gli occhi. E’ la parola più concisa al mondo, registrata nel Guinness Book. Quel sentimento che non potrebbe provenire da nessun altro che dalla Fine del Mondo, parola che deriva dalla tribù Yámana, appunto, della Terra del Fuoco, in Argentina. Ma poiché è il luogo più meridionale del mondo, è stato in grado di creare un concetto così caldo e così difficile da tradurre. Di per sé, Mamihlapinatapai descrive infatti uno sguardo tra due persone, ognuna delle quali aspetta che l’altra inizi un’azione che entrambe vogliono ma nessuna delle due ha il coraggio di iniziare.