
Sul nostro pianeta sappiamo che l’erosione dei fiumi è di solito un processo davvero molto lento, che avviene nel corso di secoli, se non di millenni. Su Marte invece sembra che le cose non sia stato lo stesso durante il suo passato acquoso.
Le antiche esondazioni dei laghi craterici marziani lo hanno profondamente modellato
Nel Marte dei primordi infatti, sembra che a modellare la superficie marziana siano state le massicce inondazioni da crateri lacustri traboccanti che hanno scavato profonde voragini e spostato grandi quantità di sedimenti. Questo è ciò che emerge da un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università del Texas.
Secondo quanto riportato nelle ricerca, le inondazioni, che probabilmente sono durate solo settimane, hanno eroso una quantità tale di sedimenti tale da riempire un volume pari a quello del Lago Superiore e del Lago Ontario, due dei cinque grandi laghi del Nord America.
Tim Goudge, assistente professore presso la UT Jackson School of Geosciences e ‘autore principale dell’articolo, ha affermato che “se pensiamo a come i sedimenti venivano spostati attraverso il paesaggio sull’antico Marte, le inondazioni dei laghi sono state un processo davvero importante a livello globale. E questo è un risultato sorprendente poiché sono state considerate anomalie una tantum per molto tempo”.
Da un cratere ad una valle
Sul Marte di miliardi di anni fa, quando vi era acqua liquida sulla sua superficie, i laghi craterici erano davvero comuni ed alcuni di essi avrebbero potuto tranquillamente contenere la stessa quantità d’acqua di un piccolo mare.
A volte però, quando l’acqua diventava troppa da poter essere contenuta nel cratere, si verificavano inondazioni catastrofiche, in grado di scavare delle valli al loro passaggio. Secondo uno studio precedente, realizzato sempre da Goudge del 2019 sembra che questi eventi si sono verificati rapidamente.
Le immagini di telerilevamento scattate dai satelliti in orbita attorno a Marte hanno permesso agli scienziati di studiare i resti dei laghi craterici marziani che hanno subito violente e rapide inondazioni. Si tratta del primo studio a indagare su come i 262 laghi craterici esondati abbiano modellato la superficie marziana nel suo insieme.
Per lo studio le valli fluviali di Marte sono state classificate in due categorie: valli che hanno avuto inizio sull’orlo di un cratere, il che indica che si sono formate durante l’esondazione di un lago, e valli che si sono formate altrove nel paesaggio, con una formazione più graduale nel tempo.
Dopo aver classificato tutte le valli identificate sul Pianeta Rosso, i ricercatori hanno confrontato la profondità, la lunghezza ed il volume dei diversi tipi di valli, scoprendo che l’esondazione di laghi craterici ha una portata spaventosa, erodendo quasi un quarto del volume della valle, nonostante costituissero solo il 3% della lunghezza totale della valle.
Alexander Morgan, ricercatore presso il Planetary Science Institute e coautore dello studio ha affermato che “questa discrepanza è spiegata dal fatto che i canyon di sbocco sono significativamente più profondi di altre valli”. Con una media di 170,5 metri, la profondità di una valle fluviale di questo tipo è più del doppio di quella di altre valli fluviali create più gradualmente nel tempo, che hanno una profondità media di circa 77,5 metri.
Eventi che hanno modellato l’intero Marte
Inoltre, sebbene le voragini siano apparse in un istante geologico, potrebbero aver avuto un effetto duraturo sul paesaggio circostante. I canyon sono stati scavati così in profondità che potrebbero aver influenzato la formazione di altre valli fluviali vicine.
Gli autori hanno affermato che questa è una potenziale spiegazione alternativa per la topografia unica della valli fluviali marziane che generalmente vengono ritenute frutto del clima.