
Un nuovo studio getta nuova luce sulla lotta contro il cancro ovarico. La combinazione di farmaci è riuscita a ridurre le dimensioni del tumore. Secondo lo studio, tra 25 pazienti che hanno ricevuto una combinazione sperimentale di farmaci per il cancro ovarico sieroso, quasi la metà ha ottenuto una significativa riduzione delle dimensioni del tumore.
Sebbene lo studio fosse molto ristretto, i risultati sono incoraggianti perché tutti i pazienti che hanno partecipato avevano provato altri trattamenti senza successo. La chemioterapia e i trattamenti ormonali per il cancro ovarico hanno bassi tassi di successo rispetto ad altri tipi di cancro: questo cancro provoca circa 160.000 vite all’anno.
Lo studio
Nella prima fase dello studio, i partecipanti hanno ricevuto una combinazione dei farmaci VS-6766 e defactinib. Una significativa riduzione del tumore è stata osservata in quasi la metà dei pazienti, sebbene le stime di frequenza di efficacia siano approssimative. In media, i pazienti hanno trascorso 23 mesi senza che i tumori si evolvessero.
Presto sarà possibile trarre nuove conclusioni, in quanto lo studio passerà alla seconda fase di sperimentazione che coinvolgerà 100 partecipanti. L’obiettivo è analizzare in dettaglio quanto siano comuni i benefici, con questa fase che dovrebbe iniziare a dicembre di quest’anno e terminare nel 2025. Lo studio confronterà la combinazione dei due farmaci con il solo VS-6766.
“Se i risultati saranno confermati in studi più ampi, rappresenteranno un progresso significativo nel trattamento del cancro ovarico sieroso“, ha affermato la leader del team Susana Banerjee. L’esperto sottolinea inoltre: “Siamo molto fiduciosi che questo possa diventare lo standard di cura per le donne con carcinoma ovarico sieroso di basso grado“.
Le prove di prima fase testano principalmente la sicurezza del trattamento, non l’efficacia, quindi vedere anche questi benefici sostanziali si è rivelata una piacevole sorpresa.
Il cancro ovarico sieroso di basso grado non è la forma più comune di cancro ovarico, ma tende a comparire prima degli altri tipi ed è particolarmente difficile da trattare. Solo circa un paziente su otto con carcinoma ovarico sieroso di basso grado risponde alla chemioterapia.
Lo studio sottolinea anche che l’uso di farmaci è più utile se i medici sanno in anticipo quali pazienti hanno maggiori probabilità di rispondere a loro.
I risultati dello studio sono stati presentati la scorsa settimana alla European Society for Medical Oncology Progress.