
Il bracconaggio è una delle principali minacce per le diverse popolazioni di animali protetti in Sudafrica e in altri Paesi dell’area. Ora, per cercare di scoraggiare i cacciatori di rinoceronti, è stato sviluppato un nuovo progetto che include l’uso delle loro corna radioattive.
Come ben sappiamo, i bracconieri attaccano spesso i rinoceronti per il loro corno. Per questo motivo, The Rhisotope Project aumenta la possibilità di iniettare piccoli livelli di radioattività nelle corna degli animali, rendendo più difficile per i contrabbandieri il trasporto clandestino sugli aerei.
In che modo le corna radioattive aiuteranno a tenere lontani i cacciatori di rinoceronti?
Secondo James Larkin, ricercatore nucleare dell’Università del Witwatersrand, l’idea del progetto è quella di rendere più rilevabili le corna radioattive dei rinoceronti. Attualmente, diversi porti, aeroporti e altri controlli alle frontiere dispongono di rilevatori di radiazioni.
Pertanto, gli scienziati sudafricani ritengono che, iniettando una piccola quantità di radiazioni nelle corna dei rinoceronti, li renderebbe più evidenti nei controlli. Un dettaglio che, a sua volta, attirerebbe l’attenzione delle autorità e, a poco a poco, aiuterebbe non solo a catturare i contrabbandieri, ma anche a dissuaderli dal proseguire le loro attività.
Allargare l’esercito
Fondamentalmente, l’obiettivo del progetto, che ha il sostegno dell’azienda nucleare statale russa Rosatom, è sfruttare gli oltre 11.000 rilevatori di radiazioni installati nei porti e negli aeroporti di tutto il mondo. Rendendo radioattive le corna dei rinoceronti, dunque, queste farebbero scattare gli allarmi nel caso in cui qualcuno provasse a passare attraverso i controlli. Ciò aumenterebbe sostanzialmente il numero di persone che potrebbero rilevare e fermare un movimento di traffico illegale.
Qualcosa che sarebbe di grande aiuto considerando come il tuo settore continua a crescere. Solo nella prima metà del 2021, ad esempio, i bracconieri hanno ucciso 249 rinoceronti. Ciò aggiunge già un totale che supera di 83 copie i numeri che sono stati gestiti per tutto il 2020.
Per il momento, l’iniziativa ha anche il supporto e gli studi di scienziati sia degli Stati Uniti che dell’Australia. Insieme hanno avviato la prima fase del piano, inserendo un isotopo non radioattivo nel corno di due rinoceronti. Con questo esperimento, si vedrà se la procedura è sicura. Il che implicherebbe che l’isotopo non si muove nel corpo o causa problemi di salute. In tal caso, una modellazione 3D al computer aiuterà a cercare di rilevare quale sarebbe la dose corretta.
Infine, verranno effettuati ulteriori test su modelli stampati in 3D prima di tentare di rendere radioattive le corna dei rinoceronti reali. Se tutto va bene, la scienza potrebbe aver trovato un modo altamente funzionale per cercare di frenare l’avanzata dei bracconieri.