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Sebbene ognuna abbia fissato obiettivi diversi, tutte le missioni che si prefiggono di raggiungere Marte in un futuro decisamente molto prossimo ne seguono uno in comune: ottenere quante più informazioni possibili sul pianeta rosso. In questo modo, gli scienziati possono comprendere in un contesto più ampio i pericoli che comporterebbe una visita umana per valutare la fattibilità di un viaggio che comporti la presenza dell’uomo su una navicella alla volta di Marte.

Gli scienziati, infatti, hanno già avviato diversi studi per determinare questa prospettiva. Ad esempio, uno recentemente pubblicato è basato su simulazioni. I loro risultati suggeriscono che un veicolo spaziale con equipaggio umano dovrebbe avere uno scudo con uno spessore molto specifico per proteggerlo dalle radiazioni. Inoltre, l’intero viaggio non dovrebbe durare più di 4 anni.

Fortunatamente, la Terra e Marte si allineano strettamente una volta ogni 26 mesi, consentendo viaggi interplanetari in circa sei mesi. Non sorprende che le agenzie spaziali e le aziende private lo abbiano già considerato nei loro piani per ridurre rischi e costi. Durante queste congiunzioni sono state lanciate sonde terrestri per sfruttare questa vicinanza.

 

Il sogno di Marte nel 2030?

Insomma, sono trascorsi circa 60 anni dal primo tentativo, ma il contesto attuale lascia intravedere che la corsa allo spazio verso Marte è appena iniziata. Fortunatamente, il successo delle missioni in corso e di quelle più immediate potrebbe gettare le basi per portare finalmente gli astronauti su quella che ha il potenziale per essere la nostra seconda Terra.

I contendenti, proprio come il passato, vedono protagonisti chi: una fetta di spazio se l’è già guadagnato con il tempo: Stati Uniti, Russia e Cina.