Un gruppo di scienziati ha recentemente scoperto una particolare specie di animale ormai estino, identificato per la prima volta come dinosauro delle dimensioni di un colibrì, ma poi descritto come una lucertola. Questa nuova specie, chiamata Oculudentavis naga, è rappresentata da uno scheletro parziale che include un cranio completo, squisitamente conservato in ambra con squame visibili e tessuti molli. Scopriamo di più in merito a questa interessante scoperta, che sicuramente affascina gli appassionati del campo e ricercatori di tutto il mondo.
La scoperta degli scienziati sulla nuova specie
Il team, guidato da Arnau Bolet, ha utilizzato le scansioni TC per separare, analizzare e confrontare digitalmente ogni osso delle due specie, scoprendo una serie di caratteristiche fisiche che contraddistinguono i piccoli animali come le lucertole. “L’esemplare ha lasciato perplessi tutti noi all’inizio perché se si trattava di una lucertola, era molto insolito”, ha detto in un comunicato stampa istituzionale.
I principali indizi che l’animale misterioso fosse una lucertola includevano la presenza di squame; denti attaccati direttamente alla sua mandibola, piuttosto che annidati nelle orbite, come lo erano i denti dei dinosauri; strutture oculari e ossa della spalla simili a lucertole; e un osso cranico a forma di mazza da hockey che è universalmente condiviso tra i rettili squamati, noti anche come squamati.
Il team ha affermato che il consenso tra i paleontologi è che l’acquisizione etica dell’ambra birmana è diventata sempre più difficile, soprattutto dopo che i militari hanno preso il controllo a febbraio. “Come scienziati, riteniamo che sia nostro compito svelare queste inestimabili tracce di vita, in modo che il mondo intero possa saperne di più sul passato. Ma dobbiamo stare estremamente attenti che durante il processo, non andiamo a beneficio di un gruppo di persone. commettendo crimini contro l’umanità”, ha detto. “Alla fine, il merito dovrebbe andare ai minatori che rischiano la vita per recuperare questi incredibili fossili di ambra”.