
Il fondatore di Twitter Jack Dorsey è uno dei nomi che, più e più volte, si è espresso a favore delle criptovalute. Nel gennaio di quest’anno, ad esempio, ha pubblicato un’ampia lettera in cui criticava la proposta di regolamentazione di questi beni formulata dal governo degli Stati Uniti. Ora, le monete digitali sono di nuovo al centro dell’iniziativa dell’imprenditore americano. Questa volta, attraverso Square, una società di pagamento fondata e gestita da lui.
Nell’ambito della sua Bitcoin Clean Energy Initiative, Square ha annunciato una partnership con la società di criptovalute statunitense Blockstream per costruire una struttura mineraria di Bitcoin al 100% a energia solare negli Stati Uniti.
Secondo una dichiarazione congiunta, Square investirà 5 milioni di dollari nella struttura, che sarà costruita in una delle unità di Blockstream. La società, a sua volta, fornirà l’infrastruttura e utilizzerà la sua esperienza nel settore per gestire il progetto.
Oltre a fornire rapporti regolari sull’economia del progetto, la partnership sta già investendo nello sviluppo di una dashboard ad accesso aperto per mostrare le metriche delle prestazioni in tempo reale per l’iniziativa, inclusa la sua potenza e il volume di Bitcoin estratti.
“Insieme, creeremo un pannello rivolto al pubblico per fungere da case study trasparente per l’energia rinnovabile e l’estrazione di bitcoin“, ha affermato Dorsey in un post su Twitter. “Mentre continuiamo a esplorare le sinergie tra le aziende, siamo entusiasti di condividere le nostre conoscenze e i nostri dati nel mondo reale“.
L’impatto ambientale
Le preoccupazioni ambientali per quanto riguarda il mining sono tra i fattori di attenzione tra i detrattori e persino le criptovalute. L’imprenditore Elon Musk, ad esempio, che aveva alzato la bandiera di questi beni, ha recentemente fatto marcia indietro proprio sulla base di questo problema.
Uno studio del Cambridge Center for Alternative Finance (CCAF), che mostra che il consumo energetico stimato per l’estrazione di Bitcoin è passato da 6,6 terawattora all’inizio del 2017 a 67 terawattora, nell’ottobre 2020, e una stima di 121,9 terwattora nel febbraio di quell’anno.
Secondo il sondaggio, solo il 39% dei minatori di Bitcoin utilizza almeno una fonte di energia rinnovabile. Tuttavia, lo studio evidenzia che l’emissione di anidride carbonica in questi processi è minima rispetto ad altri segmenti, come centrali elettriche, fabbriche e banche.
E chi investe in una qualsiasi criptovaluta si aggiunge ad un numero sempre più consistente. Farlo è semplicissimo, infatti, poichè basta iscriversi ad una delle piattaforme o app di investimento e il gioco è fatto. Una di queste è Infinity App, semplice da usare e altamente competitiva rispetto alle altre che si occupano di criptovalute.