
I resti di un nobile vichingo, scoperti nel 1868 e scomparsi da quasi un secolo, furono ritrovati negli archivi del Museo Nazionale di Danimarca. Si trovavano presso la tomba di un nobile vichingo a Bjerringhøj, e risalgono al 970 d.C. I ricercatori li portarono al Museo Nazionale di Danimarca per essere analizzati e, qualche volta durante del ventesimo secolo, si pensava che fosse perduto.
Recentemente, gli archeologi hanno trovato ossa tra i manufatti e i resti di un altro cimitero dell’era vichinga a Slotsbjergby. Secondo il nuovo studio, pubblicato il 4 maggio sulla rivista scientifica Antiquity , la confusione tra le due tombe probabilmente è avvenuta “tra gli anni Cinquanta e il 1984“.
“È molto probabile che le ossa siano state messe da parte, forse in attesa di una decisione su come sarebbero state registrate nel museo“, e non sono mai state riportate al loro posto, ha detto Ulla Mannering, ricercatrice del museo e uno degli autori del articolo scientifico.
La ricerca
Nuove analisi delle ossa e del tessuto adiacente, appartenente ai pantaloni, hanno confermato che i resti appartenevano a un maschio adulto, molto probabilmente ricco e importante.
Oltre a indossare abiti decorati con seta e cuciti con fili d’oro e d’argento, i ricercatori hanno scoperto che il paio di pantaloni è stato realizzato con una tecnica insolita, con piccole strisce di tessuto arrotolate e unite insieme. “Questo è un dettaglio che non è mai stato visto, per quanto ne so, in nessuna scoperta dell’era vichinga in Danimarca. (…) Il design dei pantaloni è davvero squisito, con fili di seta e argento e oro. Ci sono molti colori e dettagli insoliti nel tuo costume. Dovrebbe apparire davvero fantastico“, ha detto Mannering.
L’analisi ha anche mostrato che l’uomo aveva circa 30 anni o più quando è morto e i segni di infiammazione intorno alle ginocchia suggeriscono uno stile di vita attivo, che includeva molte passeggiate a cavallo.
Al momento del ritrovamento della tomba, i resti erano su uno strato di piume, che potrebbe essere stato infilato in un materasso. Accanto c’erano anche due asce di ferro, una delle quali era intarsiata d’argento.