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A più di un anno dal rilevamento dei primi casi di infezione da coronavirus, il SARS-CoV-2 continua a sorprendere la comunità scientifica. I risultati di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Immunology associano la diagnosi di COVID-19 a una rara malattia neurologica chiamata mielite trasversa acuta.

I ricercatori incaricati dello studio hanno concluso che si tratta di una complicanza inaspettatamente comune del COVID-19, che è stata osservata anche durante gli studi clinici del vaccino britannico AZD1222. E sebbene diversi studi abbiano identificato danni neurologici causati dall’infezione, il team raccomanda di migliorare la sorveglianza di questi casi.

 

Mielite trasversa acuta durante e dopo l’infezione da COVID-19

Lo studio consisteva in una revisione della letteratura scientifica finora disponibile sul COVID-19. La sua scoperta è stata inaspettata: una malattia neurologica apparentemente derivata da un’infezione in 43 pazienti distribuiti in 21 Paesi. Tra questi, c’erano 23 uomini e 20 donne di età compresa tra 21 e 73 anni, ad eccezione di tre casi pediatrici.

I pazienti hanno sviluppato lesioni del midollo spinale dopo aver contratto il coronavirus. Ciò ha portato a sintomi che includevano paralisi acuta (tetraplegia, nel 58% dei casi, e paraplegia, nel 42%), deficit sensoriale e disfunzione dello sfintere e dell’intestino. Otto pazienti, principalmente donne, hanno sviluppato encefalomielite acuta disseminata.

 

Casi di malattie neurologiche durante le prove sul vaccino AstraZeneca

Va ricordato che la mielite trasversa acuta ha una varietà di cause che vanno dalle infezioni all’iniezione di vaccini per prevenirle. Infatti, durante la seconda metà dello scorso anno, l’attenzione dei media si è concentrata sui casi verificatisi tra i partecipanti agli studi clinici del vaccino COVID-19 sviluppato dagli scienziati dell’Università di Oxford e dal laboratorio AstraZeneca.

La mielite trasversa acuta è una malattia neurologica rara che colpisce tra 1,34 e 4,6 persone per milione ogni anno. Rispetto ai casi riportati in questa revisione, l’incidenza è estremamente elevata rispetto ai dati pre-pandemici, inclusi i tre casi rilevati tra gli 11.636 partecipanti agli studi sul vaccino AZD1222.

E sebbene lo studio non si sia concentrato sulla ricerca di una spiegazione su questa prevalenza, i ricercatori gestiscono già alcune ipotesi. “Si manifesta in modo acuto in un piccolo numero di pazienti come manifestazione infettiva, ma la maggior parte dei casi di mielite trasversa acuta associata a SARS-CoV-2 hanno periodi di latenza più lunghi che suggeriscono un’origine post-infettiva“.

A causa della sua apparente tendenza post-infettiva, esiste la possibilità che gli antigeni virali in SARS-CoV-2 mirino al midollo spinale e attivino meccanismi immunitari che portano a malattie neurologiche dopo il COVID-19. Questo potrebbe anche spiegare i casi segnalati durante le massicce prove del vaccino britannico.