Alla fine, Elon Musk l’ha avuta vinta. Neuralink ha pubblicato un video che mostra una scimmia che gioca usando nient’altro che un impianto cerebrale connesso in modalità wireless con il computer che ospita il gioco. Sebbene sia una fantastica dimostrazione della tecnologia utilizzata, la maggior parte dei singoli frammenti di questa impresa sono stati realizzati, in alcuni casi, oltre un decennio prima. Ma Neuralink è riuscita a compiere due passi importanti: miniaturizzare il dispositivo e farlo comunicare in modalità wireless.
Cosa è stato fatto di preciso
L’obiettivo di Neuralink è quello di sviluppare impianti cerebrali wireless facili da impiantare. Inizialmente, questi dispositivi verranno utilizzati per obiettivi quali ristabilire un certo grado di indipendenza negli individui paralizzati. Ma Musk ha chiarito molto chiaramente di intravvedere un ulteriore obiettivo a lungo termine, ovvero fare in modo che impianti comuni siano in grado di fare cose molto più banali, come fornire un controllo diretto e guidato dal cervello dei dispositivi elettronici.
Per ora, tuttavia, i primi obiettivi stanno dominando il progresso. Circa un anno e mezzo fa, Neuralink ha mostrato hardware impiantato nei maiali, mentre proprio quegli impianti forniscono dati in tempo reale sugli avvenimenti all’interno delle regioni sensoriali del cervello dei maiali intenti ad esplorare l’ambiente circostante. All’epoca, Musk suggerì che il team era quasi pronto per i test umani.
Un passo intermedio. La questione etica
Il video e il relativo post mostrano che l’azienda ha compiuto un passo intermedio sulla strada delle sperimentazioni sull’uomo: un impianto riuscito in una scimmia, che ha un’anatomia cerebrale ovviamente più simile a quella di un essere umano. Il video dimostra che il dispositivo funziona in modalità wireless ed è abbastanza compatto da non essere visibile nelle immagini. La scimmia è stata addestrata per giocare a un paio di giochi sullo schermo, incluso Pong, usando un joystick.
Ma registrando e analizzando l’attività nelle regioni di controllo motorio del cervello, il team di ricerca è riuscito a giocare utilizzando i segnali provenienti dal cervello tramite il dispositivo Neuralink impiantato. Potevano scollegare il joystick e la scimmia avrebbe continuato a ottenere ricompense giocando con successo.
Il team di ricerca vorrebbe capire come i neuroni comunicano attraverso questi picchi di attività, registrare tutti i loro dettagli è essenziale e farlo per più di una manciata di neuroni richiede una connessione a banda larga agli elettrodi nel cervello.
Sebbene il video sia sorprendente, rappresenta anche esattamente quel che Neuralink vorrebbe fare e che, effettivamente, si sta preparando a presentare i suoi progetti per i test umani. Non è chiaro quando l’azienda avrà dati sufficienti per essere pronta a parlare con la FDA. Tuttavia non sono trascurabili le questioni etiche: come vedreste voi l’ipotesi che, un giorno, qualcuno possa intrufolarsi nel vostro cervello e “comandarvi”?