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La carenza di vitamina D può essere associata alle varianti genetiche della pigmentazione della pelle. Foto di 3652586 da Pixabay

Un team di ricercatori hanno condotto uno studio sull’analisi di alcuni dati per indagare sull’associazione a livello genomico tra la pigmentazione della pelle e la carenza di vitamina D.

Nello studio sono stati utilizzati i dati raccolti su un campione di 1076 persone afroamericane per analizzare la genetica della pigmentazione della pelle e verificare se le varianti genetiche identificate sono collegate alla carenza di questo composto negli afroamericani.

Rick Kittles, PhD e direttore della Division of Health Equities presso il Beckman Research Institute of City of Hope, ha dichiarato in un comunicato l’importanza di questo nuovo studio “che esamina la genetica del colore della pelle e i suoi effetti sulla carenza di vitamina D perché essere ‘daltonici’ è ciò che ha portato alle diffuse disparità di salute che noi come società stiamo ora cercando di affrontare.”

“Il colore della pelle ha un forte significato sociale e biologico: sociale a causa della razza e del razzismo e biologico perché oltre il 70% degli afroamericani è carente di vitamina D, con conseguente aumento del rischio di cancro e malattie cardiovascolari.”

 

La raccolte dei dati per lo studio

Si tratta di uno studio unico nel suo genere, in quanto è la prima volta che viene associata la genetica alla base della pigmentazione della pelle con una eventuale carenza di questa importante vitamina.

Tutti i dati sono stati raccolti tra persone che si sono autoidentificate come afroamericani. I dati riguardavano campioni di sangue per l’analisi del DNA e i livelli della vitamina. Inoltre sono state eseguite delle misurazioni, con un riflettometro digitale, delle aree del corpo meno esposte al sole, come la parte interna delle braccia.

 

Lo studio dimostra una forte associazione tra il colore della pelle e la carenza di Vitramina D

Dallo studio è emerso che fattori come l‘invecchiamento, l’attività all’aperto e l’esposizione costante ai raggi UV nel corso degli anni, possono influenzare la pigmentazione della pelle e l’associazione tra pigmentazione della pelle e livelli della vitamina. Inoltre hanno scoperto che alcune varianti geniche della pigmentazione della pelle, piuttosto che l’effettiva pigmentazione della pelle, sono associate a determinati livelli sierici di vitamina D.

Nel corso delle ricerche sono anche stati individuate 3 regioni (denominate SLC24A5, SLC45A2 e OCA2) nel genoma degli afroamericani che sembrano essere strettamente correlate sia con il colore della pelle che con una grave carenza di vitamina D. In particolare una variante genetica, identificata come rs2675345, che si trova vicino ad una regione del gene SLC24A5, ha mostrato la più forte associazione sia con la pigmentazione della pelle che con una carenza di vitamina D.

 

L’importanza di prevenire la carenza di vitamina D

Kittles ritiene che questo importante studio possa essere “un esempio dell’interazione tra colore della pelle e salute e di come, se ignoriamo aspetti come il colore della pelle di un paziente, potremmo ignorare potenziali problemi medici, contribuendo così alle disparità di assistenza sanitaria.”

“Il nostro studio fornisce nuove conoscenze su un fattore facilmente modificabile come l’integrazione di vitamina D e fattori genetici ereditari che influenzano la carenza di vitamina D negli afroamericani. Con ulteriori ricerche, in futuro i medici potrebbero offrire ai pazienti di colore un modo per ridurre il rischio di carenza di vitamine, con il fine ultimo di contribuire a prevenire alcuni tipi di cancro.”